Donne locali costrette a indossare burqa improvvisati per non essere stuprare dai migranti

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Non appena fa buio, molte donne francesi hanno paura di restare sole per strada. Per non essere stuprate dai ‘giovani delle banlieus’. Per non correre rischi si camuffano, cambiano la loro andatura e vestono una sorta di burqa.

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Fischietti, “ehi sei affascinante”, che spesso finiscono in insulti, o anche molto peggio… Quando escono, le donne sono molto (troppo) spesso il bersaglio di uomini poco raccomandabili.

(…) “Non indosserò mai un vestito in metro”, sospira, a questo proposito, Éléonore, 22 anni.

(…) Quando la sera cammina da sola a Rennes (Ille-et-Vilaine), Laurène, 28 anni, indossa il suo “vestito brutto”. È una giacca grande e pantaloni deformi. Una sorta di ‘burqa’. Entrambi sono di colore scuro. Allo stesso tempo, si lega i capelli «a meno che non ci sia troppa luce, perché vedrebbero troppo la mia faccia».

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L’idea è di nascondere le forme. “L’obiettivo è essere brutte. In sostanza, più tardi è, meno mi vesto bene”, schematizza Laurène, sorridendo timidamente.

(…) Mandy, 22 anni, residente a Seine-Saint-Denis ha lo stesso quando esce la sera per portare a spasso il suo cane. “Mi metto la tuta e una felpa con cappuccio, che mi tiro su anche per nascondere il viso. Adeguo anche il mio approccio per cercare di sembrare un uomo, almeno da lontano”. Anche lei una sorta di burqa.

(…) Quando è buio e sono sole, le due giovani donne camminano con le chiavi in ​​mano, per usarle come armi. “Fa paura essere una donna la sera”, si giustifica Elsa. “Non esco mai quando è buio”, mormora.

(…) Idem quando attraversa un quartiere “caldo” di Marsiglia, la città in cui vive. “E’ un luogo fondamentalmente spaventoso, mi copro il più possibile. Niente di troppo femminile.”




3 pensieri su “Donne locali costrette a indossare burqa improvvisati per non essere stuprare dai migranti”

  1. Gli zuzzurelloni in parlamento, in tivù, nei comizi dovrebbero leggere, a stentorea voce, gli articoli di Vox e di Giulio Meotti.

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