300mila figli di migranti vivono in Italia col sussidio: “Comandiamo noi” – VIDEO

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LI paghiamo perché vivano in Italia e ci sostituiscano. Pazzesco.

I ricongiungimenti familiari sono un crimine contro l’Italia:

Parlano come noi ma non sono come noi.

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Nel perorare la causa dei figli degli immigrati, che secondo loro andrebbero economicamente sostenuti dalla collettività altrimenti devasteranno le nostre città come avviene in Francia, il giornale dei vescovi ci informa che non fanno nulla. Vivono in Italia a scrocco.

Il caso dei giovani con ascendenza immigrata confinati nelle periferie rivela la sovrapposizione di diversi fattori di svantaggio: insieme all’origine etnica, la marginalità urbana, l’assai probabile lotta quotidiana con la povertà, il precoce abbandono della scuola (35% tra gli studenti con cittadinanza straniera, ancora più grave per i maschi, contro il 15% per gli italiani), il difficile ingresso nel mondo del lavoro.

Si tratta di una situazione ad alto rischio, che purtroppo le versioni fin qui circolate del Piano nazionale di ripresa e resilienza hanno ignorato, nonostante il promettente riferimento alle giovani generazioni contenuto nel sottotitolo ‘nextgenerationitalia’. I Neet di origine straniera, ossia i giovani che non studiano e non lavorano, formano in Italia una schiera di 289mila persone, senza contare quelli che hanno acquisito la cittadinanza (Fabio Colombo, Le Nius). È un’ipoteca che pesa sul futuro di tutti, non solo sul loro.

Questo è un motivo molto evidente per abrogare la famigerata legge sui ricongiungimenti familiari. La stessa che ha ridotto la Francia come è adesso. Semplicemente non abbiamo bisogno di immigrati. Tanto meno dei loro figli che vengono in Italia a scroccare.

I figli degli immigrati devastano le città italiane. In un fenomeno sempre più simile a quello delle banlieus francesi e dei ghetti neri americani:

37 ARRESTI, ALLARME MAGISTRATO SU FIGLI IMMIGRATI: “FEROCI E CATTIVI, SONO CAPACI DI TUTTO”

La soluzione del giornale di Elkann è che “dobbiamo parlare ai figli degli immigrati”.

“Parliamo ai ragazzi della banlieue torinese o rischiamo le bande etniche”. Il criminologo Marco Bortoluzzo, studioso delle baby gang in Sud America e Stati Uniti, intervistato dal giornale torinese: “Bisogna evitare di emarginarli, altrimenti urleranno la loro rabbia attraverso la violenza”.

Lo stesso giornale invita poi ad utilizzare i soldi del Recovery Fund per darli, in sostanza, ai figli degli immigrati, sennò diventeranno sempre più violenti. Una sorta di pagamento ai barbari perché non invadano Roma. Sappiamo tutti come è finita. E sappiamo tutti che in Francia da decenni riempiono le banlieus di soldi. Inutilmente, ovvio.

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Puoi anche studiare come un forsennato, se la tua ideologia di impedisce di comprendere il fenomeno che studi, è tutto inutile. In Francia sono decenni che “parlano” ai figli degli immigrati. Siamo già, ormai, alla quarta generazione. E diventano sempre più violenti.

Il motivo è semplice: i loro nonni si sentivano ospiti, loro si sentono a ‘casa loro’. Ma non essendo davvero casa loro, la distruggono. Perché sono un corpo estraneo che ci odia.

La soluzione non è ‘parlare’: è eliminare il fenomeno. Due modi: impedire che cresca abrogando i famigerati ricongiungimenti familiari; e procedendo poi con una massiccia espulsione di massa dei regolari con prole che non fanno lavori utili alla collettività.

Tutto il resto replicherà i disastri francesi.

Già oggi c’è un esercito di diecimila figli di immigrati arrestati in un anno. Sono loro le baby gang nelle città del nord dell’Italia. Da leggere le bizzarre letture della situazione di tal Messina, della Polizia:

“Non ci arriveremo”? Se importiamo centomila figli di immigrati l’anno, ci arriveremo tra cinque anni alla situazione ‘francese’. Dal nostro punto di vista, che è l’unico oggettivo e sensato, se c’è un problema, lo risolvi. Siccome non puoi cacciare dall’Italia i delinquenti italiani, in quel caso sarebbe un problema di difficile soluzione: ma visto che parliamo di immigrati – e ci fotte sega se nati o cresciuti in Italia -, la soluzione è semplice: via dai coglioni.

Le baby gang sono un problema demografico da risolvere in termini demografici. Non di polizia. Non ci vogliono più arresti o carceri: ci vuole un rimpatrio di massa.

Ci vuole l’abrogazione dei ricongiungimenti familiari e il ritorno allo ius sanguinis. Oppure ci saranno sempre più ‘italiani’ come lui:

Islamico che voleva uccidere italiani in Lombardia guidava cellula di immigrati: è africano con cittadinanza italiana

Sono già più di un milione. Centomila ogni anno. Abbiamo pochi anni di tempo.




Un pensiero su “300mila figli di migranti vivono in Italia col sussidio: “Comandiamo noi” – VIDEO”

  1. imola oggi
    Molesta due ragazze in pochi minuti, arrestato pakistano.
    Bologna – Aveva prima avvicinato una giovane ragazza sull’autobus, poi le aveva mostrato i genitali iniziando a toccarsi di fronte a lei. È quanto successo nella tarda serata di martedì scorso, intorno alle 22.40, quando le volanti della polizia sono intervenute a bordo di un bus di linea in via Rizzoli per una segnalazione di violenza sessuale.

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