ONG tedesca cacciata dalla Grecia si sposta a Lampedusa: è il blocco navale

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E’ arrivata a Lampedusa una nuova nave negrierea di una Ong tedesca, la Mare Go. E’ la famigerata Sea Watch 1 della Ong tedesca Sea Watch, poi rinominata Mare Liberum dalla omonima Ong che da anni pattugliava il Mar Egeo nei pressi di Lesbo. Da lì è stata cacciata dalle autorità greche, e si è così messa a trafficare tra l’Italia e la Libia, con la protezione del governo Meloni.

Scrive Francesca Totolo:

In seguito alla stretta sull’immigrazione clandestina del governo ellenico, Sea Watch, Mare Liberum e altre due organizzazioni tedesche, Ffm (Forschungsgesellschaft Flucht und Migration) e Josoor, hanno dovuto lasciare le acque della Grecia. Peraltro, nel 2020, le autorità di Atene hanno apertura di un’indagine per traffico di esseri umani nei confronti delle suddette Ong. Mentre era ancorata in un porto di Lesbo, nel settembre di quell’anno, la nave Mare Liberum ha subito una perquisizione a bordo dei funzionari della Guardia costiera e della polizia greca. Dopo aver individuato dei dispositivi ritenuti “illegali”, le autorità hanno arrestato quattro membri della Ong. Questi verranno poi liberati in seguito all’intervento dell’Ambasciata tedesca.

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Le accuse delle autorità greche rivolte a 33 membri delle quattro Ong tedesche erano traffico di esseri umani, spionaggio, associazione a delinquere, violazione di segreti di Stato e del codice dell’immigrazione. “Gli indagati avrebbero trasmesso informazioni ai trafficanti in Turchia sulle posizioni della Guardia costiera greca e sulle coordinate delle possibili zone di scarico al largo dell’isola di Lesbo”, riportava il tedesco Ntv. In una nota, il ministro greco Eleftherios Oikonomou aveva dichiarato: “Questo è un caso molto grave che va oltre a una comune operazione di polizia, motivo per il quale i Servizi di sicurezza e l’Antiterrorismo hanno collaborato all’indagine”.

“Sin dai primi giorni di governo, sia a livello di presidenza del consiglio sia nell’ambito delle dichiarazioni programmatiche governative, sono stati fissati i limiti di legittimità e il quadro di sicurezza nazionale entro cui le Ong operanti nel nostro Paese dovevano agire. Il ministero dell’Immigrazione e dell’Asilo, sulla base delle decisioni governative, ha fissato le norme per il funzionamento delle Ong e la creazione di un registro delle Ong”, così il ministro Oikonomou aveva spiegato la stretta sulle operazioni delle organizzazioni straniere in Grecia avviata nel 2019. Tali restrizioni e la fine delle operazioni delle Ong tedesche nel Mar Egeo hanno immediatamente determinato una forte diminuzione del numero degli immigrati sbarcati in Grecia, passati dai 59.726 del 2019 ai 4.331 del 2021.

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In seguito all’indagine avviata dalle autorità elleniche e al rifiuto all’iscrizione nel registro delle Ong, Mare Liberum ha deciso di sciogliersi come organizzazione e ha donato la sua nave a Zusammenland, un’associazione della sinistra tedesca. Dopo una verniciata, la nave ribattezzata Mare Go si è spostata dalle acque greche alla costa davanti a Lampedusa e ha iniziato a operare, assistendo tre barconi partiti dalla Tunisia. Prima della partenza dall’isola italiana, sul profilo Twitter, i tedeschi hanno scritto: “Siamo consapevoli di quanto siamo fortunati a nascere con privilegi occidentali. Non ci sentiamo in colpa ma crediamo anche di non meritarlo. Pertanto, abbiamo deciso di utilizzare i nostri privilegi per ridurre la perdita di vite umane in mare. Oggi la nostra nave Mare Go ha lasciato il porto di Lampedusa verso il corridoio tunisino”.

Ora è ufficiale: solo in Italia, le navi delle Ong sono autorizzate a traghettare immigrati clandestini. Il governo italiano assegna porti di sbarco ai sedicenti umanitari mentre gli altri Paesi li bandiscono, li indagano per traffico di esseri umani e fissano delle regole ben precise per fermare l’immigrazione clandestina.