Pagliacciata. Non perché li traghettano, ma perché non fanno abbastanza presto per traghettarli. La magistratura ‘italiana’ risponde a interessi che sono fuori dall’Italia. E’ ideologicamente compromessa.

I carabinieri stanno eseguendo una serie di perquisizioni disposte dalla Procura della Repubblica di Crotone nelle sedi di Frontex, della Guardia di finanza e della Guardia costiera nell’ambito dell’inchiesta sul naufragio del barcone carico di migranti avvenuto il 26 febbraio scorso davanti la costa di Cutro in cui sono morte 94 persone e c’è stato un numero imprecisato di dispersi.

Il sostituto procuratore Pasquale Festa, titolare dell’inchiesta, ha delegato le perquisizioni ai carabinieri del Nucleo operativo del Comando provinciale di Crotone .

La magistratura ‘italiana’ vuole decidere le politiche migratorie dell’Italia nonostante la volontà popolare sarebbe opposta e molto chiara: affondare i barconi. Loro vanno oltre: se i dipendenti statali non corrono a prenderli in tutto il Mediterraneo a comando, se affondano è colpa dei dipendenti statali. L’unico modo di risolvere il problema è smantellare queste strutture di ‘salvataggio’ e togliere alla magistratura poteri di indagini su questione che riguardano la sicurezza nazionale e non dovrebbero essere di sua competenza.

Se, per assurdo, un governo decidesse che la sicurezza nazionale si difende affondando i barconi, e i cittadini votassero a favore di questa scelta, la magistratura deve sottostare alla volontà popolare. Figuriamoci in questo caso.

Ora si spiegano tante cose: tocca affidarci unicamente alle autorità dei Paesi da cui partono i #migranti per fermare l’immigrazione clandestina. pic.twitter.com/bPawF7EdBb

— Francesca Totolo (@fratotolo2) June 1, 2023