Peschiera, giovani africani hanno licenza di stuprare le ragazze italiane

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Vi chiedete come mai organizzino di nuovo la guerriglia e le molestie di massa a Peschiera del Garda? Perché la volta scorsa è andata loro bene. Sono rimasti impuniti. Hanno licenza di stupro.

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Le telecamere, installate a bordo del treno regionale, quel giorno erano spente. E le vittime, minorenni residenti fra Milano e Pavia, non sono state in grado di riconoscere i molestatori. Per questo l’indagine aperta dalla Procura di Verona, dopo la denuncia presentata dalle ragazze, è stata archiviata. Impossibile individuare i responsabili delle molestie, che quindi resteranno impuniti.

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Il 2 giugno dell’anno scorso le cinque amiche tra i 15 e i 17 anni, che tornavano in treno verso Milano dopo una giornata a Gardaland, si erano imbattute in gruppi di giovani reduci da un maxi-raduno trap a Peschiera del Garda che, dopo averle accerchiate, hanno iniziato a molestarle. Riuscirono a sfuggire all’assalto scendendo alla stazione di Desenzano. “Eravamo circondate. Quegli immigrati ci palpeggiavano il sedere e altre parti del corpo. Ridevano. Ci dicevano “le donne bianche qui non salgono“”, hanno raccontato alla polizia dopo l’episodio.

“Eravamo circondate. Quegli africani ci palpeggiavano il sedere e altre parti del corpo. Ridevano. Ci dicevano ‘le donne bianche qui non salgono’”. Un racconto choc quello delle 5 amiche tra i 15 e i 17 anni, che il 2 giugno dell’anno scorso, erano state molestate da branco sul treno di ritorno da Gardaland, affollato di giovani di ritorno da un maxi raduno trap a Peschiera del Garda.

Una vicenda anche aveva suscitato allarme e indignazione, con prese di posizione politiche e annunci di maggiori controlli. Una vicenda sulla quale però la magistratura non indagherà più. L’inchiesta nata dalle denunce delle ragazze è infatti stata archiviata.

Subito dopo l’aggressione, la Procura di Verona, aveva aperto un’inchiesta per individuare i colpevoli. Ora però quell’inchiesta si conclude con un nulla di fatto: su quel treno regionale non erano infatti presenti telecamere, come ha confermato Trenord, e le ragazzine non sono state in grado di riconoscere i loro molestatori.

I fatti si svolsero il 2 giugno: le ragazzine, residenti tra Pavia e Milano, avevano trascorso la giornata a Gardaland e stavano tornando a Milano sul regionale 2640. Sul quello stesso treno c’erano anche centinaia di ragazzi reduci da un gigantesco rave party “Comanda l’Africa” sul lungolago di Peschiera organizzato via TikTok. Le ragazze si ritrovarono intrappolate sui vagoni in mezzo a decine di giovani che le accerchiarono e iniziarono a toccarle nelle parti intime, deridendole. In lacrime, sotto choc, scesero alla stazione di Desenzano e denunciarono tutto alla Polfer. “Erano almeno una trentina – dissero – ci toccavano ovunque e dicevano Qui non vogliamo italiani”.




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