QUESTI SONO NELLE NOSTRE SCUOLE, VIVONO NELLE NOSTRE CASE POPOLARI, PRENDONO LA NOSTRA CITTADINANZA: E SONO TUTTI REGOLARI.
Un minore ISLAMICO ritenuto un sostenitore del terrorismo jihadista è stato arrestato dagli agenti della Polizia di Bergamo con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo, addestramento, apologia e istigazione a delinquere aggravate.
Il monitoraggio del giovane, residente nel Bergamasco, cittadino italiano di origine straniera, è stato eseguito dagli agenti della Digos ed è iniziato dopo un processo di radicalizzazione e alla pubblicazione sui social di video di propaganda jihadista.
Se i deficienti al governo non approvano una legge per il ritorno allo ius sanguinis e non abrogano i ricongiungimenti familiari, il futuro sarà ‘francese’. Intanto, questo non può essere espulso.
Le indagini hanno accertato che l’immigrato era pronto a passare all’azione elaborando il progetto di un attentato incendiario nella zona in cui vive.
Un “nuovo italiano” (minorenne italiano di origine straniera), residente in provincia di Bergamo, è stato arrestato per associazione con finalità di terrorismo, addestramento, apologia e istigazione a delinquere aggravate: stava mettendo a punto un attentato incendiario. pic.twitter.com/OugNXiGirA
— Francesca Totolo (@fratotolo2) May 30, 2023
Il fermo, già convalidato in arresto dal gip dei minori di Brescia, è stato eseguito lo scorso 26 maggio su disposizione della Procura per i minori di Brescia.
Il ragazzo, stando alle indagini, svolte anche con i contribuiti del comparto Intelligence e delle forze di polizia straniere, ha fatto emergere l’appartenenza del minore a una rete di giovani internauti sostenitori del Daesh, presenti in diversi Paesi d’Europa e d’America, molti dei quali arrestati nelle scorse settimane.
E’ stato trovato in possesso di una gran mole di contenuti riconducibili allo Stato Islamico, tra cui video di esecuzioni e manuali sulle armi e al confezionamento di ordigni, che diffondeva anche sulla rete, esortando gli altri giovani internauti a passare all’azione.
revocare immediatamente la cittadinanza ed espulsione del ragazzo insieme a tutti i suoi famigliari