Detenuto in permesso premio uccide pensionato italiano a Milano

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Il carcere di Bollate è noto per regalare permessi premio.

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Un ciclista di 78 anni è stato ucciso nel pomeriggio di oggi a San Giuliano dopo essere stato travolto da un furgone con alla guida un detenuto ubriaco. Il conducente ha numerosi precedenti alle spalle, tra cui un arresto per tentato omicidio.

L’investitore, in stato di alterazione psico-fisica, dopo l’impatto ha cercato di scappare gettandosi nelle acque del laghetto artificiale. È stato recuperato, purtroppo vivo, dagli agenti della polizia locale e dai vigili del fuoco, intervenuti sul posto anche con un gommone e i sommozzatori.

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Il 26enne è un detenuto al suo primo giorno di lavoro esterno. In serata sarebbe dovuto tornare nel carcere di Bollate, dove si trovava da circa un mese e mezzo dopo il trasferimento da quello di Opera. Il furgone con cui ha ucciso il pensionato apparterrebbe alla cooperativa per la quale lavora e che ha sede ad alcuni chilometri di distanza. Dopo essere stato ripescato dalle acque dove nel frattempo si era gettato, è stato caricato in ambulanza per le cure del caso. Ora dovrà rispondere delle sue azioni. È accusato di omicidio stradale.

‘Dovrà rispondere delle sue azioni’ è ridicolo. Lo Stato italiano è ridicolo.

Secondo le prime ricostruzioni, l’anziano stava passando in bicicletta quando il furgone lo ha centrato. La bicicletta è rimasta agganciata al mezzo pesante, che l’ha trascinata per diversi metri all’interno dell’area del laghetto. Le condizioni del ferito sono apparse subito molto gravi, tanto che il soccorso sanitario ha inviato sul posto, in codice rosso, anche l’elicottero. Nonostante i tentativi di rianimazione, l’uomo non ce l’ha fatta: i sanitari ne hanno dichiarato il decesso per le gravi lesioni riportate.