Lo Stato italiano è ostaggio di una banda ideologicamente corrotta che è incistata nella burocrazia.
Circa quaranta casi di trattamento non idoneo dei clandestini – per lo più spacciatori e delinquenti vari – rinchiusi nel Cpr di Torino sono al vaglio della procura del capoluogo piemontese in un’inchiesta che è arrivata alle battute conclusive. Il reato ipotizzato è il sequestro di persona. Il procedimento è cominciato dopo il suicidio di un delinquente, tal Moussa Baldé:
Tre italiani condannati a 2 anni perché sprangano il clandestino che li rapina 🤡
I clandestini che vengono definiti ‘sequestrati’. Procure che usano lo stesso linguaggio degli attivisti dell’estremismo rosso.
Nel procedimento, a vario titolo, sono indagati una decina fra agenti di polizia e operatori con responsabilità di gestione del Cpr. Gli accertamenti riguardano in particolare gli stranieri messi in isolamento in un reparto chiamato ‘ospedaletto’ senza la necessaria sorveglianza sanitaria. I pubblici ministeri hanno preso in esame episodi accaduti nel 2020 e nel 2021.
Tra i reati per i quali si procede ci sono l’abbandono di incapace, le lesioni colpose, il falso, il favoreggiamento e, in relazione al caso di Baldé, la cooperazione in omicidio colposo. Nel registro degli indagati era stato iscritto anche il nome di Claudio Palomba, all’epoca prefetto di Torino, la cui posizione, secondo quanto si è appreso, dovrebbe essere stralciata in vista di una richiesta di archiviazione.
I papaveri non li toccano mai. Cane non morde cane.
La gestione dell’immigrazione deve essere militarizzata e sottratta totalmente alla vigilanza della magistratura. Il clandestino perde ogni diritto una volta che entra clandestinamente a casa mia.
Lo Stato italiano difende i ‘diritti’ dei criminali invece di quelli dei cittadini. E’ ora di finirla. Ed è ora di finirla di pagare lauti stipendi a burocrati in toga che lavorano per la devastazione sociale della Nazione:
Torino, toghe rosse indagano poliziotti perché trattano male gli spacciatori clandestini
Ricordiamo che la procura in questione è la stessa che anni fa aveva assunto clandestini definiti ‘richiedenti asilo’ per spostare le pratiche nel tribunale.
Ho un lontano cugino giudice che in tribunale ci va tre o quattro volte a settimana,poi lavora da casa sulle sentenze ed alla fine un lauto stipendio.
Bella vita,nevvero?!