Bergoglio a Meloni: lasciatevi sostituire dai migranti

Vox
Condividi!

L’unità d’Italia è incompiuta: manca il Vaticano. Lì dove ci sono le origini della nostra identità: Roma.

Vox

Accoglienza e natalità vanno insieme. Ovviamente, accoglienza vuol dire immigrazione, e altrettanto ovviamente l’opinione è di Papa Francesco, il quale non manca di rimarcare la vena immigrazionista della Chiesa dell’ultimo decennio, nel corso dell’incontro con il premier Giorgia Meloni.

VERIFICA LA NOTIZIA

Accoglienza e natalità insieme, dice il Papa. Anzi, “non vanno mai contrapposte perché sono due facce della stessa medaglia, ci rivelano quanta felicità c’è nella società”, dice il Pontefice nel suo intervento agli Stati Generali della Natalità, in un certo senso assecondando le contraddizioni di un governo che davvero fa muovere le due cose insieme, in maniera implausibile, chiedendo da un lato centinaia di migliaia di immigrati regolari e dall’alto denunciando la futura scomparsa del popolo italiano.

Quello che accade da decenni in Francia, Regno Unito, Belgio, Svezia, non insegna nulla. Si continua a insistere con ossessione sul concetto di integrazione tra popoli che – come è giusto e naturale che sia – non hanno alcuna intenzione di integrarsi. Dimostrando di disprezzarne le radici, le identità, le culture, qualunque esse siano. Uno stupro dell’umanità. Ma Bergoglio insiste dando forza a quello che è sempre un mantra del suo pontificato: “Una comunità felice sviluppa naturalmente i desideri di generare e di integrare, di accogliere, mentre una società infelice si riduce a una somma di individui che cercano di difendere a tutti i costi quello che hanno”. Magari una società “felice” (ammesso che possa esistere esposta in modo così infantile) potrebbe essere una società fatta di popoli che si rispettano e dialogano reciprocamente nelle loro differenze legittime e umane, caro Bergoglio. Dove gli ospiti stranieri siano graditi e ben ricevuti, esattamente come quando si va in terra straniera. Mantenendo la splendida profondità dell’essere umano e non appiattendolo distruggendo ogni differenza. No?




5 pensieri su “Bergoglio a Meloni: lasciatevi sostituire dai migranti”

  1. Ma tanto non c’è bisogno delle stronzate di questo eretico e di tanti altri come lui.
    Il popolino che vede di buon grado la merda nera regolarizzata e con un lavoro, ha già firmato la sua auto-estinzione.

    1. Spiace dover tornare sull’argomento, ma… Per taluni, un nigeriano che parli italiano, anche se non è nemmeno nato in Italia e non conosce nulla dell’Italia se non ciò che ha imparato in età adolescenziale/adulta E’ italiano. Penso lo abbiate sentito molte volte.
      E guai a mettere solo in dubbio che un africano non sia italiano, si rischia il linciaggio virtuale (e non solo) e la censura.
      Ora, queste conclusioni arrivano, in parte dalla follia e dalle conculcazioni di quest’epoca, dalla ‘cultura’, ai media, ecc. Ma di base, queste ideologia deriva dal fatto che saremmo tutti uguali.
      E, se siamo tutti uguali, cosa cambia se invece di 57 milioni di italiani bianchi, ci sono 57 milioni di italiani neri?
      Dirò di più, cosa cambia se nemmeno parlano italiano, e alla fine della fiera, perché il ragionamento non può che arrivare fino alle estreme conseguenze, se nemmeno un domani si chiamerà Italia la nazione? Anzi, ne sarebbe logica conseguenza, se italiano diventa un aggettivo privo di sostanza al cui interno nulla è aggettivamente.
      Ne capiamo bene, dunque, che al di là delle moine umanitaristiche particolari, che ti mostrano il solito negretto che, a loro dire, non può giocare a pallone perché privo di cittadinanza ufficiale, lo scopo ultimo e lampante, a chi abbia un qi solo lievemente superiore a 90, è la distruzione delle nazioni, nella fattispecie quelle occidentali, che hanno creato quanto di bello, di santo, di sacro, c’è nel mondo, nell’intera civiltà umana.
      Non so che idee abbiano verso le civiltà africane, indiane, cinesi, forse pensano che una volta pappato il boccone più grosso, e sottomessi i bianchi, ormai meticciati, potranno fare tutto e completare l’opera.
      Ma, sicuramente, ad oggi la priorità è distruggere i bianchi, la stessa nozione di identità bianca.
      Lo dicevo già dagli anni 80, che ero appena ragazzo, ed io, unico, difendevo il Sudafrica e vedevo che ciò che volevano fare ad esso, sarebbe, presto o tardi, toccato a tutto l’occidente.

I commenti sono chiusi.