Clandestino africano 11 anni a delinquere in Italia: “protezione umanitaria”

Vox
Condividi!

L’africano, un trentatreenne del Senegal, era sbarcato nel 2012 sulla costa siciliana. Due anni dopo aveva richiesto protezione internazionale alla Questura di Milano, che inizialmente gliel’aveva negata.

Nel 2020, tuttavia, a seguito di un ricorso, l’immigrato aveva ottenuto un permesso per protezione umanitaria. Poi abolita da Salvini. Poi rimessa da M5s-Pd col nome di ‘protezione speciale’ e ora di nuovo abolita.

Era valido per due anni. Il senegalese aveva manifestato un’indole che lo aveva portato a essere più volte denunciato per reati violenti. In particolare, su di lui c’erano varie accuse, dalla rissa alla resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Ma non solo: dal porto di armi agli oggetti atti a offendere e alle lesioni personali. Un quadro, il suo, particolarmente allarmante.

Nel 2017 le forze dell’ordine l’avevano arrestato per il furto con strappo di un telefono cellulare e per il rifiuto di fornire le proprie generalità. Reati, questi, per i quali veniva condannato a 8 mesi di reclusione e alla multa di 300,00 €. L’anno successivo veniva colpito da un’altra denuncia per falsificazione di carte di credito.

Vox

Nonostante i reati, un magistrato che andrebbe perseguito penalmente gli aveva concesso la protezione umanitaria.

Undici anni dopo lo sbarco, decine di crimini dopo, migliaia di euro per mantenerlo dopo, il Questore ha disposto il rimpatrio dello straniero nel paese di origine, eseguito con l’accompagnamento alla frontiera di Milano Malpensa. L’uomo è stato imbarcato su un volo Royal Air Maroc diretto in Senegal.

Lo Stato italiano è ridicolo. I magistrati vanno messi in condizione di non nuocere togliendo loro ogni possibilità di mettere bocca sull’immigrazione. La Consulta va demilitarizzata. I clandestini vanno espulsi in massa con aerei militari dichiarando un vero stato di emergenza.

Espulso dall'Italia un immigrato violento