Trascinata dietro siepe e stuprata da tre africani a Milano, pena dimezzata: “Hanno le attenuanti”

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In tre immigrati- un guineiano e due egiziani – l’hanno trascinata dietro una siepe e l’hanno violentata a turno. Uno stupro brutale, avvenuto per strada quasi sotto gli occhi dei passanti, a una donna di 43 anni che si trovava in piazza a Milano.

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Oggi i giudici di Milano della nona sezione penale – presidente Marco Di Mauro – hanno condannato i tre autori a soli 6 anni di carcere. Il collegio ha deciso di concedere loro le attenuanti generiche e la pena finale inflitta agli imputati è stata esattamente la metà di quella richiesta dalla procura di Milano.

La pm Rossella Incardona, infatti, aveva chiesto 12 anni di carcere per tutti. Tidiane Amadou Barry, un guineano di 43 anni, e due egiziani, Ahmed Shaeban di 22 anni e Khaled Ghaly di 47 anni, dovranno poi risarcire la vittima, con un risarcimento da 10 mila euro immediatamente esecutivo. Le motivazioni saranno depositate entro 30 giorni.

“Abito vicino l’ufficio del marito, la vedo anche nel baretto quando vado a vedere la partita di calcio”.

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Al processo aveva avuto il coraggio di raccontare quanto subito la 43enne. Sentita in modalità protetta, ha detto che di quella notte in testa aveva solo dei “flash”. Troppo difficile riportare alla mente i volti degli aggressori. “Ho solo dei ricordi confusi in testa di quella sera, avevo bevuto. Ricordo che ero in strada, poi ho un vuoto. Le ultime memorie sono le parole e i visi dei medici, la mattina in ospedale”.

Secondo le indagini, era la notte tra il 2 e il 3 luglio scorso quando i tre l’hanno violentata a turno, dopo averla trascinata per i polsi dietro una siepe. Quella sera, come è stato ricostruito nell’inchiesta, la donna era sola e disorientata per via dall’alcol bevuto in strada dopo una discussione in casa con il marito. Così l’hanno afferrata e trascinata in un angolo, incuranti del fatto che qualcuno potesse assistere e chiamare aiuto. Poi l’hanno violentata.

Il gip Massimo Baraldo nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere ha parlato di stupro di gruppo con “modalità brutali”, messo in atto “quasi alla vista dei passanti”. Nel provvedimento ha sottolineato che la 42enne è stata trasformata in un “oggetto di piacere” e trascinata “in una zona appartata dei giardini pubblici, respingendo coloro che cercavano di portarla via”. Il giudice ha anche parlato di abusi commessi “in un contesto di degrado, con disprezzo di valori basilari di pacifica convivenza e rispetto dei soggetti deboli”.




2 pensieri su “Trascinata dietro siepe e stuprata da tre africani a Milano, pena dimezzata: “Hanno le attenuanti””

  1. Ancona oggi

    Gira senza permesso di soggiorno e quando la polizia lo ferma risponde seccato: «Non mi serve, mi conoscono tutti» (ormai sono pure arr0ganti)
    Imputato un Marocchino di 26 anni. È stato fermato in piazza d’Armi dove ha insultato gli agenti

  2. le attenuanti saranno che “le bestie non hanno freni inibitori!”,
    oppure che la tipa sembrava volerlo o ancora ,visto che avesse bevuto allora uno stuprarello in tre ci stava……..mortacci vostra!

I commenti sono chiusi.