Bruxelles blocca gli aiuti finanziari alla Tunisia fino a quando il Fondo monetario non avrà le garanzie da Tunisi sulle riforme per concedere il suo prestito. E i rappresentanti di Italia, Francia e Germania attesi per domani con il commissario UE Johansson restano a casa.

Solo parole, solo promesse. Nessuna strategia UE per arginare l’enorme flusso di clandestini dalla Tunisia verso Lampedusa.

La Meloni, con indegna stoltezza, si è affidata alla Ue, e la Ue se ne sbatte. Anzi, la Ue ha nella sua ragion d’essere la destrutturazione etnica delle nazioni, quindi ignora ogni richiesta sensata.

Così, le richiesta delle Meloni per aiutare la Tunisia e ottenere il blocco dei barconi rimbalza contro il muro di gomma di Bruxelles, niente affatto disposta ad aprire i cordoni della borsa per aiutare il Paese ormai al collasso. Niente finanziamenti europei per Tunisi e nessuna cordata di Stati disponibili ad anticipare sostegno economico almeno fino a quando il presidente Saied non accetterà le cosiddette ‘riforme’.

E così i barconi partono. Poco importa se l’Italia spende più così in accoglienza di quello che perderebbe regalando soldi alla Tunisia.