Islamico uccide italiano a Tel Aviv: si lancia con auto e spara contro turisti

Vox
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L’attentatore, poi ucciso, era un arabo israeliano. Quindi un cittadino israeliano di etnia araba e religione islamica, come i nuovi francesi o i nuovi italiani. Non un palestinese.

Un turista italiano di circa 30 anni è morto a Tel Aviv e almeno 6 persone sono rimaste ferite in un attacco terroristico compiuto sul lungomare. L’autore dell’attentato è stato ucciso dalla polizia.

A farne le spese è stato un turista italiano di 35 anni, Alessandro Parini, di Roma, che si trovava sul lungomare di Tel Aviv. La città è fuori dai circuiti religiosi e, invece, molto attiva in altri settori turistici, uno in particolare.

Secondo il Jerusalem Post, nell’attentato sarebbero rimasti feriti “italiani e britannici”.

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Secondo la ricostruzione dei media locali, un uomo ha aperto il fuoco da un’auto uccidendo il turista ed è stato ‘neutralizzato’. Secondo Haaretz, il responsabile dell’attacco aveva 44 anni e si chiamava Yousef Abu Jaber. L’uomo, ucciso da un agente di polizia, non aveva precedenti con la giustizia. Secondo Maariv, il 44enne era un arabo-israeliano residente a Kfar Kassem.

E noi li facciamo sbarcare. Mandiamo scrocconi in divisa a prenderli in giro per il Mediterraneo.

I feriti sono stati ricoverati in due ospedali: Ichilov ( Tel Aviv) e Wolfson (Holon). Un uomo di 74 anni, uno di 39 e una ragazza di 17 anni “sono in condizioni medie”. Gli altri quattro feriti (una donna di 70 anni, un uomo di 50 anni, uno di 31 anni e una donna di 27) “sono feriti in maniera superficiale”.

La Jihad islamica di Hamas non rivendica l’attentato ma, in un comunicato, afferma che l’attacco è una risposta legittima: “Le operazioni per rispondere ai crimini dell’occupazione ad Al-Aqsa si stanno intensificando e non si fermeranno”, ha detto un portavoce di Hamas, citato dai media arabi, “L’operazione di Tel Aviv dimostra la capacità della resistenza e dei suoi giovani di colpire l’occupazione”.

Quello che accade in Israele da decenni, e che ora accade anche in Francia, Belgio e Inghilterra, accadrà anche da noi a botte di decreti flussi e ricongiungimenti familiari. E’ una invasione pacifica che poi diverrà guerra.




8 pensieri su “Islamico uccide italiano a Tel Aviv: si lancia con auto e spara contro turisti”

  1. Gentilissima,
    lei si professa contraria alle armi, ma giustamente considera legittima la difesa. Le diro’ di piu’: la difesa ”indiretta”, come lei la definisce, non e’ considerata lecita dal nostro ordinamento; e cio’ al netto di sentenze aberranti, frutto di ideologie. La difesa, per essere legittima, deve riunire i requisiti di attualita’ della minaccia, proporzione tra minaccia e mezzi usati per il suo contrasto, e inevitabilita’ della difesa. Quindi, non puo’ essere differita.
    Sui ‘mezzi’, un magistrato formulo’, in tempi non sospetti, il concetto di ‘mezzo minimo’ idoneo a respingere un’offesa (=legittmita’ della difesa): una donna che pesi 45 kg. e che vennisse aggredita da un orco di 90 kg., ancorche’ disarmato, ha come lecito ‘mezzo minimo’ qualunque cosa, compresa un’arma da fuoco.
    Le armi sono come la cassetta del pronto soccorso: in caso di necessita’, non vi sono surrogati.
    Ma al di la degli aspetti cruenti ma assolutamente marginali in chi si occupa legittimamente di armi, mi permetta un suggerimento.
    Non so se la sua contrarieta’ alle armi e’ istintiva, ossia ne ha repulsione come io l’ho per il ‘rap’; se no, provi a leggere un numero della rivista “Armi e Tiro”, e vedra’ quanto poco vi sia di rambismo e aggressivita’; o anche a provare ad accostarsi al mondo del tiro sportivo (che e’ declinato in tante specialita’). Che so, accompagnare un amico/a (si’, ci sono donne che fanno barba e capelli ai maschietti) al poligono di tiro, e farsi un’idea. Nella peggiore delle ipotesi, avra’ scoperto se la sua repulsione e’ motivata, o istintiva. In ogni caso, una maggior consapevolezza, e cio’ e’ sempre positivo: e questo e’ il solo motivo per cui mi sono permesso questo suggerimento.
    Ai sensi della mia stima.

  2. Sono contraria perché per usare un’ arma, a meno che non sia delle forze di polizia, molte volte causa la paura si perde il controllo. Può sembrare vile il mio atteggiamento, ma comunque preferisco le arti marziali se per legittima difesa, anche se un kamikaze in corsa in automobile non lo fermi con un calcio. Non sapevo del nostro ordinamento giuridico e considerando la difesa indiretta, ho dimostrato le mie lacune, in ambito giuridico. Pago pegno: accetto correzioni.

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