Meloni cerca centinaia di case per ospitare i suoi migranti: “Segnalate case sfitte”

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Dall’inizio dell’anno il blocco navale della Meloni ha portato in Italia quasi 28mila clandestini:

Doveva bloccare gli sbarchi, sta di fatto trasferendo l’Africa in Italia con una velocità sconosciuta. Mai, dai tempi di Mare Nostrum, si vedevano scene simili:

Sbarcati 7mila immigrati in 72 ore, è attacco islamico: dov’è il blocco navale?

Noi lo abbiamo definito ‘blocco anale’, parafrasando il tormentone elettorale di Frottola, ma i culi sono i nostri, non c’è nulla da ridere.

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Sono sbarcati o stanno sbarcando, mentre le ong e le navi militari navigano verso i porti italiani, oltre 27mila immigrati dall’inizio dell’anno, e circa 80mila da quando il premier è Meloni.

E questa escalation è anche figlia della propaganda di suo cognato Lollobrigida sugli ingressi di più immigrati cosiddetti regolari.

Gli sbarchi si fermerebbero all’istante se, invece di fare le crocerossine, i nostri militari si comportassero da militari e respingessero l’invasione. Al secondo barcone riportato indietro, nessuno spenderebbe più soldi con la certezza di non sbarcare più.

E, badate bene: abbiamo detto ‘riportare indietro’, non affondare. Paradossalmente, in questi anni, sarebbe stato più morale affondare un paio di barconi a cannonate che farne affondare a decine lasciandoli passare. Perché al secondo barcone cannoneggiato, non sarebbe partito più nessuno. Con un centinaio di morti ne avremmo evitati migliaia. Il medico pietoso fa la piaga purulenta. Ma, di certo, respingerli è ancora più morale.

Solo la violenza può fermare gli sbarchi. Non certo i ‘decreti flussi’. Che sono solo un altro mezzo di invasione.

IL RISULTATO SONO PIU’ DI 111MILA IMMIGRATI IN HOTEL A SPESE VOSTRE

Meloni usa i vostri soldi per mantenere in hotel, resort e appartamenti oltre 110mila immigrati. Costano, in media, 45 euro al giorno. Soldi vostri buttati, regalati al business dell’accoglienza.

Parliamo di nigeriani, pakistani, bengalesi e tunisini. Parliamo di giovani maschi che poi spacciano o fanno lavori in nero distruggendo il mercato del lavoro: mentre voi li mantenete in hotel.

Meloni è un traditore. Non solo non ha iniziato a svuotare i centri, li sta riempiendo.

Questi sono gli ultimi dati, stamattina:

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E visto che i centri di accoglienza sono stracolmi, i prefetti di tutta Italia sono a caccia di hotel e delle vostre case.

Due casi per tutti.

Spezia:

Il sistema provinciale di accoglienza è giunto a saturazione ed è impossibile estendere ulteriormente la capienza dei centri già esistenti. La Prefettura della Spezia non ci gira intorno e chiede pubblicamente “una mano” ai comuni e ai privati per segnalare con immediatezza l’eventuale disponibilità di strutture pubbliche o private nei rispettivi ambiti territoriali, idonee ad essere utilizzate – a qualsiasi titolo – per finalità di accoglienza. Analogo appello viene rivolto, altresì, a tutti quei soggetti privati, associazioni ed enti che abbiano alloggi, appartamenti o strutture da mettere a disposizione, anche a pagamento, dei gestori convenzionati con la Prefettura per l’ospitalità dei migranti richiedenti asilo.

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La richiesta nasce alla luce dell’attuale scenario, caratterizzato dal crescente numero di migranti giunti sul territorio nazionale. In questo contesto, il Ministero dell’Interno ha segnalato l’esigenza di provvedere alla redistribuzione sul territorio nazionale dei migranti sbarcati sulle nostre coste. Il sistema provinciale di accoglienza è, infatti, giunto a saturazione ed è impossibile estendere ulteriormente la capienza dei centri già esistenti. Eventuali segnalazioni/comunicazioni in tal senso potranno essere inoltrate all’indirizzo: prefettura.laspezia@interno.it, specificando nell’oggetto del messaggio la dicitura “Accoglienza Migranti”.

Scrivete al prefetto dove può metterseli i suoi clandestini.

Varese:

Il Prefetto di Varese, Salvatore Pasquariello, ha convocato enti locali e gestori di Centri di Accoglienza Straordinaria per individuare le strutture che potranno ospitare donne, uomini e intere famiglie migranti, visto l’aumento esponenziale degli sbarchi sule coste italiane.

Dei costi si farà carico il Ministero dell’Interno.

In relazione al consistente numero di migranti sbarcati negli ultimi giorni sulle coste italiane, nonché degli ulteriori eventi in corso e del costante flusso di ingressi dalla “rotta balcanica” attraverso le frontiere terrestri, è in corso di attuazione, anche nella provincia di Varese, un piano di riparto predisposto dal Ministero dell’Interno per la distribuzione urgente sul territorio nazionale dei richiedenti protezione internazionale arrivati, al fine di assicurarne l’accoglienza secondo il vigente quadro normativo di riferimento.

Non è tuttavia previsto, all’attualità, come ipotizzato in un primo momento, il coinvolgimento di strutture locali della Protezione Civile, dove i richiedenti asilo si sarebbero fermati per le prime ore ed essere poi trasferiti nei centri di Accoglienza Straordinaria, i cosiddetti CAS. Il Ministero dell’Interno, infatti, sta individuando nuove misure normative, operative e strutturali.

Il Prefetto di Varese Salvatore Pasquariello, nelle more dell’adozione in sede centrale delle suaccennate misure, ha convocato nella sede della Prefettura, questo pomeriggio, i rappresentanti degli enti gestori dei Centri di Accoglienza Straordinaria, rivolgendo loro l’invito, in vista delle imminenti, nuove destinazioni di migranti, a moltiplicare gli sforzi per accogliere presso le attuali strutture ed in quelle di prossimo reperimento un numero di uomini, donne e nuclei familiari adeguato a fronteggiare l’attuale, critica situazione.

Analogo impegno è stato richiesto agli enti che di recente hanno manifestato interesse ad entrare nel settore, pure convocati alla riunione, con i quali sono in corso di perfezionamento gli appositi strumenti convenzionali previsti.

Continuano anche le procedure di gara per individuare altri enti gestori.

Il Prefetto non ha mancato altresì di rivolgersi, con una lettera indirizzata loro sempre nella giornata di ieri, al Presidente della Provincia e a tutti i Sindaci, affinché assicurino un contributo al reperimento, nei rispettivi territori, di immobili da utilizzare allo scopo, segnalando strutture ricettive di qualsiasi genere (alberghi dismessi, colonie, pensionati, case per vacanze e simili) attualmente inutilizzate, utilizzabili per l’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale e la cui gestione potrebbe essere affidata, con fondi a carico del Ministero dell’Interno, a soggetti del terzo settore che già collaborano con la Prefettura o che siano interessati ad iniziare una collaborazione.

Gli stessi cittadini possono valutare la possibilità di cedere in locazione ai predetti soggetti, a prezzi di mercato, case e appartamenti di loro proprietà, attualmente liberi e inutilizzati.




5 pensieri su “Meloni cerca centinaia di case per ospitare i suoi migranti: “Segnalate case sfitte””

  1. Segnalo come case sfitte ma direi più inutili che sfitte il quirinale palazzo chigi Montecitorio e palazzo madama . Tutti questi posti possono essere usati per ospitare i loro amati profughi almeno farebbero un servizio utile senza rompere I coglioni agli italiani. Quando sono pieni di ospiti usarli come poligono di tiro

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