Riccardo Gatti, il comandante che traghetta ricchi clandestini: «Ho guidato yacht extralusso»

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Originario di Calolziocorte, alle porte di Lecco, 44 anni, ha studiato Psicologia ed è responsabile delle operazioni di traghettamento dei famigerati Medici senza frontiere. Stamani ha portato la Geo Barents, con a bordo 190 clandestini, al porto di Bari

«In questo momento siamo arrivati al porto di Bari. Abbiamo 190 persone a bordo, salvate la scorsa notte nelle acque internazionali a est di Tripoli».

Riccardo Gatti è il responsabile delle operazioni in mare di Medici senza frontiere. A bordo della Geo Barents per l’ennesima missione nel Mediterraneo. Il forte accento spagnolo (vive a Palma di Maiorca da quando aveva 22 anni, ora ne ha 44), ma i clandestini li porta in Italia, il traditore.

Tanti i clandestini che ha traghettato negli ultimi otto anni.

Già comandante del veliero Astral, capo missione a bordo di Golfo Azzurro e di Open Arms, la Ong spagnola di cui Gatti ha fondato la sezione italiana. L’inizio nel 2015 proprio con Medici senza frontiere e le esperienze nel mar Egeo. Poi l’arrivo in Italia.

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Lui, italiano, ha lavorato per traghettare in Italia più clandestini possibile. Lui, personalmente, ce ne ha portati oltre 5mila.

E’ come se un figlio portasse in casa, ogni giorno, un paio di spacciatori, un paio di prostitute e qualche clandestino.

Lui ne andava orgoglioso già nel 2019:

Forse dovremmo chiedere anche a lui di rifondare i contribuenti per il mantenimento dei 5mila immigrati che ha scaricato e che abbiamo dovuto mantenere in hotel in media per due anni: sono circa 120 milioni di euro, tanto c’è costato questo traditore che si definisce ‘salvatore’.




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