Una venduta. Serva dei globalisti. Ladra di voti, sottratti agli elettori con l’inganno del blocco navale e dell’identità italiana.
Questa ha truffato gli elettori.

Oggi il governo comincia ufficialmente a importare immigrati, dopo le parole piuttosto inequivocabili pronunciate nelle scorse settimane da diversi suoi esponenti (Antonio Tajani e Francesco Lollobrigida su tutti). Lo fa con l’apertura delle richieste – in via telematica – di ingresso.
Il decreto flussi disciplina la programmazione che viene definita “transitoria” dei flussi d’ingresso degli immigrati, ovvero lavoratori non comunitari per il lavoro stagionale e non stagionale nel territorio dello Stato. L’articolo 1 parla di permessi entro una quota di 38.705 unità, per il non stagionale e l’autonomo. Nei settori dell’edilizia, della meccanica, del turismo, della cantieristica, dell’alimentare e delle telecomunicazioni la quota sarà di oltre 30.000. Il totale è di 82.705. Non male, come inizio di una politica apertamente immigrazionista.
Secondo quanto è spiegato dal Viminale, le domande potranno essere presentate fino al raggiungimento delle quote previste oppure fino al 31 dicembre 2023. Ogni utente avrà bisogno di un’identità Spid. Insomma, il processo è iniziato. Non che prima non esistesse, ma vederlo concretizzato da un governo di centrodestra è senza dubbio al di fuori di qualsiasi previsione precedente alla sua formazione. Un governo che si comporta come la brutta copia di un esecutivo a guida Pd. Ed è difficile smentire questo riassunto. Legalizzare l’illegale è infatti un modus operandi tipico della sinistra, non solo sull’immigrazione ma su tutto (si pensi alla pluridecennale campagna per la legalizzazione delle droghe).