“Leggo che Retegui Dimarco lo seguono vari club, forse non ci abbiamo visto male. Lui vuole diventare un grande attaccante, ma non conosce ancora il calcio europeo e quasi neanche i nomi dei compagni, sicuramente le loro caratteristiche. Gli esterni e le mezzali lo devono aiutare di più, ma lui si deve aiutare anche da solo, imparando certi movimenti e sintonizzandosi con la squadra. E anche la lingua, ovviamente: ma è arrivato da tre giorni, l’italiano lo sapeva parlare suo nonno, quelle social mi sembrano polemiche senza senso”.
La lingua si impara, il sangue no.