Open Arms, capitano accusa ONG a processo Salvini: “Ma quali salvataggi, facevano trasbordi”

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Nuova udienza del processo a carico del ministro Matteo Salvini sul caso della ong Open Arms.

Sul banco dei testimoni è stato chiamato il capitano di fregata Andrea Pellegrino. All’ufficiale della Guardia Costiera è stato chiesto di ricostruire i momenti in cui è stata segnalata la presenza di un’imbarcazione prelevata da Open Arms.

“Per quanto di mia diretta conoscenza in nessun momento si parlava di un pericolo imminente – ha dichiarato nella sua deposizione – Il comandante non ha segnalato perché non c’era una situazione di pericolo da segnalare, per quanto ho visto dalle immagini, tant’è che nella mia relazione di servizio non si parla di un evento di soccorso ma di trasbordo di migranti, sulla base di valutazioni fatte in loco da chi ha una visione diretta del fatto”.

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“Non parlavo direttamente con il sottomarino, non avevo contatto diretto – ha proseguito – la mia relazione di servizio segue sostanzialmente la valorizzazione degli elementi informativi raccolti in loco dal sottomarino Venuti. Mi portarono questi elementi informativi e mi chiesero se c’erano elementi che potessero essere di interesse, questo accadeva il 2 agosto”.

Secondo Pellegrino quindi, non c’erano situazioni di pericolo tali da far scattare immediati allarmi. Il teste è stato interrogato dal Pm Geri Ferrara, il quale è stato accusato dalla difesa di incalzare l’ufficiale della Guardia Costiera in modo polemico. Ne è nata una diatriba tra le parti che ha portato il presidente della Corte, Roberto Murgia, a sospendere la seduta.

Sentiti anche due consulenti dell’accusa: “Smentita Open Arms – si legge nella nota del Carroccio – Il barcone non stava imbarcando acqua, come denunciato il primo agosto 2019 dalla ong con una mail delle 16:49. Lo hanno chiarito anche i consulenti dei pm Renato Magazzù e Dario Megna: non c’erano falle nello scafo”.

Comunque è già una sconfitta, che dobbiamo ai senatori grillini, dovere discutere di queste cose. Non c’è nulla da discutere.