500 islamici assaltano questura a Milano: “Ci dovete accogliere”

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Lo Stato italiano è una barzelletta. Orde di pakistani entrati in Italia illegalmente, magari dalla Svizzera e dall’Austria, si presentano a ‘chiedere asilo’ a Milano.

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Non dovrebbe neanche esistere la possibilità. Neanche teorica. Un clandestino che si presenta a ‘chiedere asilo’ dovrebbe finire su un aereo militare verso casa loro.

Il gruppone di nordafricani che spinge contro le transenne, contenuto con gli scudi dagli agenti del Reparto mobile. La solita ressa per accaparrarsi un posto e quattro contusi nella calca, per fortuna non gravi. Altra notte di tensione fuori dalla sede distaccata dell’ufficio Immigrazione della Questura, alla caserma Annarumma di via Cagni: in due sono finiti in ospedale tra le 2 e le 3 di ieri (un ventiseienne per una contusione alla testa e un quarantaquattrenne per una ferita da caduta), mentre altri due sono stati assistiti sul posto dai sanitari di Areu.

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Alla fine, in 300 (sui circa 500 distribuiti su code più o meno ordinate) sono riusciti a entrare per prenotare un appuntamento in via Montebello e avviare le pratiche per la richiesta di protezione internazionale o altre forme di asilo finalizzate all’acquisizione del permesso di soggiorno. La notte di ieri è stata la prima con il nuovo sistema adottato da via Fatebenefratelli per cercare di limitare i disagi di chi aspetta in fila e per evitare che decine di migranti restino accampati per tutto il weekend nel parchetto di viale Suzzani in condizioni igienico-sanitarie estremamente precarie. In sostanza, è stato deciso di raddoppiare il numero di persone che possono accedere (da 120 a 240, ieri 300 in aggiunta a coloro che sono stati accompagnati dagli enti del Terzo settore), spostando però il giorno per la procedura di identificazione da lunedì a martedì e calendizzando due giornate al mese (una ogni 15 giorni) e non più quattro. Da precisare che si tratta di persone che si presentano autonomamente a Milano, mai intercettate prima dal sistema di accoglienza e quindi non rientranti nelle “quote” assegnate a ogni provincia italiana dopo il primo screening post-sbarco negli hotspot al Sud.

Di conseguenza, l’iter è inevitabilmente più complicato, non foss’altro perché bisogna prima capire se i cittadini non abbiano carichi penali pendenti o se la loro istanza di asilo non sia stata già diniegata in passato. Gli uffici dell’Annarumma sono dedicati ai cosiddetti “spontanei”.




2 pensieri su “500 islamici assaltano questura a Milano: “Ci dovete accogliere””

  1. ecco l’europa nuova : https://www breitbart com/immigration/2023/03/21/germany-celebrates-its-first-arabic-language-street-sign/
    si inzia! racial substition goes on

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