Mafia nigeriana traghettata da Guardia costiera: 80% donne sbarcate sono prostitute

Vox
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La notizia è nota, perlomeno ai tanti che leggono Vox, ma è bene ripeterla nei giorni in cui la guardia costiera scarica centinaia di clandestini e pochi giorni dopo lo sbarco dalle ong che ci parlano di “donne incinte soccorse sui barconi dalla Libia”.

Sono innumerevoli i casi di ‘profughe’ beccate a battere e di hotel che le ospitano trasformati in viavai di papponi e clienti.

E le sensazioni sono confermate dai numeri dell’OIM, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni.

Secondo l’OIM, almeno l’80% delle donne nigeriane che arrivano in Italia sui barconi sono prostitute. Questa è la cifra, ufficiale, indicata dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, dopo un’analisi del traffico di ‘profughi’ nel Mediterraneo, che aveva assunto dimensioni apocalittiche grazie alle politiche del Pd.

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Se è vero che negli ultimi anni sono sbarcati quasi tutti giovani maschi africani, anche negli anni di massimo impegno dei governi PD:

Le poche donne che sono sbarcate sono praticamente tutte prostitute pronte ad essere messe sulle strade. E sono malattie. Sono tragedie. Anche per questo, oltre ai 100mila spacciatori, la mafia nigeriana ringrazia il Pd, le ong e la Guardia costiera.

“I nostri indicatori mostrano che la maggior parte di queste donne sono deliberatamente portate qui a fini di sfruttamento sessuale”, aveva spiegato l’analista Simona Moscarelli al giornale The Guardian.

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Queste donne sono portate in Libia da reti di trafficanti e lì già lavorano – ecco spiegate le donne incinte – e poi vengono traghettate dalle ong in Europa. Dove le bande nigeriane usano i centri di accoglienza italiani (hotel) come bordelli.

In pratica, governi e militari italiani hanno lavorato a favore delle mafie africane importandone spacciatori e puttane.