Bimbi stuprati dai gay al Forteto, gli stessi politici ora vogliono le adozioni gay

Vox
Condividi!

Non è in corso una battaglia politica, ma uno scontro tra Bene e Male. Il male è facile da individuare, meno semplice è individuare i traditori infiltrati tra le fila del bene.

Bibbiano non è stato un incidente nella storia della sinistra italiana. Bibbiano è solo uno dei tanti casi.

Il Forteto è stato il primo gulag omosessuale italiano dove la sinistra toscana inviava i bambini sottratti ai genitori, perché venissero ‘educati’ ad una nuova sessualità.Ma come nella guerra alla Mafia, il livello politico si è salvato.

E quel livello politico è ora attivo in Parlamento con la presentazione di leggi per le adozioni gay e l’utero in affitto. Il Forteto è stato un esperimento in vitro di quello che questa cabala omosessista vuole imporre alla società attraverso i ‘diritti’. Utilizzano qualcosa di peggio di quella che Orwell ha definito neolingua, una lingua inversa, in cui il male diventa bene: comprare bambini e portarli via alla loro mamma diventa un ‘diritto’ e chi si oppone ‘colui che nega a questi bambini un riconoscimento’. E’ come se lo stupratore lamentasse la negazione di un diritto se la donna che ha stuprato non portasse a compimento la ‘sua’ gravidanza. Si nasconde il proprio crimine dietro il diritto dei bambini.

E tutto questo è stato sperimentato per anni in provincia di Firenze. In una sorta di ‘comune’ in cui l’eterosessualità era reato e l’omosessualità assurta a normalità. Tutto questo, con la protezione del sistema politico e giudiziario rosso.

VERIFICA LA NOTIZIA

“Ho pianto nella mia stanza quando leggevo gli atti dei bambini mandati al Forteto“. Di fatto “in Toscana per 30 anni si è assistito alla sospensione di tutte regole e leggi in materia” di affidamento dei minori.

Il Pd, la Coop e lo scandalo Forteto: dove si stupravano i bambini

IL sostituto procuratore di Firenze, Ornella Galeotti, pm che ha indagato sugli stupri – ma in realtà siamo ben oltre il concetto di stupro individuale, siamo nel contesto di un piano per sovvertire l’ordine naturale delle cose – nella comunità a lungo modello della sinistra.

VERIFICA LA NOTIZIA

E un modello lo è stato. Per quello che vogliono fare oggi legalmente: dare i bambini ai gay, sovvertire l’ordine familiare. Perseguitare chi si oppone.


Il pubblico ministero, che ha rappresentato l’accusa nel processo di primo grado conclusosi con la condanna per 16 persone, interrogata dalla Commissione d’inchiesta parlamentare:
“Il processo andò avanti con turbative molto importanti – ha detto Galeotti. “Molti reati erano prescritti già al momento in cui abbiamo iniziato a indagare e dunque non abbiamo potuto procedere”.

Il pm rivela anche la ricusazione del giudice Bouchard: “Mi sono sentita molto sola – ha spiegato – molti colleghi con cui avevo relazioni cordiali mi hanno tolto il saluto, ho visto cose accadere in questo processo che non ho visto quando lavoravo in Calabria”.

Ma fortunatamente “ho avuto l’appoggio dalla sua nomina del 2014 del capo del mio ufficio, che ha dato dei segni di presenza nel processo”. E “ci sono stati dei colleghi, pochi, che mi hanno sostenuto sul piano personale. Alcuni mi hanno detto che era tutta una sciocchezza perché gli accusatori erano dei calunniatori che avrebbero gettato la maschera”, ha spiegato Galeotti.

Perché il sistema Palamara è solo una piccola parte di un rapporto incestuoso tra la magistratura e la sinistra politica e culturale italiana. In base a questo rapporto, nella zona di Firenze, per decenni, il Tribunale dei Minorenni, nonostante fossero noti gli abusi al Forteto, continuava ad affidare i bambini sottratti ai genitori a questa comunità proto-Cirinnà.

Non solo, secondo il sostituto procuratore “il Forteto aveva interesse a ricevere minori per la sopravvivenza stessa, aveva bisogno di forza lavoro”. Dunque “il Forteto ha goduto di una manovalanza gratuita, nessuno ha mai riscosso lo stipendio”. Galeotti, nel ricostruire durante la deposizione l’agghiacciante caso, ha affermato poi di essersi “pentita dell’impugnazione che abbiamo fatto in appello per il reato di violenza sessuale di gruppo”. Questo perché, a causa dei meccanismi della giustizia, “ha determinato una serie di impicci in cui molti reati si sono prescritti”.

Il giudice ha dichiarato inoltre di aver ricevuto pressioni. In generale sul Forteto, secondo il giudice, “c’è stato un atteggiamento per cui sembrava che il processo si dovesse svolgere secondo le idee di qualcuno, che non accettava che potesse succedere qualcosa d’altro”.

Altro che bambini ai gay. Serve una nuova Commissione parlamentare che indaghi sui rapporti tra quel partito politico e la lobby dei gay e dei pedofili.

La pedofilia è molto oltre la questione del pedofilo. C’è una profonda relazione tra politica e pedofilia. C’è un sistema.

Dovete sempre ricordare che non abbiamo difronte a noi un avversario, ma un nemico. Con cui non si possono accettare compromessi. E’ la guerra finale tra Bene e Male, come ha ricordato monsignor Viganò.

Non si combatte il Male con la tolleranza. Tollerare è già l’inizio della resa. Devono essere annientati.

Su quella rete di reticenze e complicità che deve avere protetto gli abusi terribili che lì si sperimentavano.

E parliamo di ‘esperimento’, perché il Forteto non era un semplice infermo dei bambini, era l’esperimento di quello che oggi stanno facendo politicamente: il rovesciamento dei valori, con lo sdoganamento di pratiche che lì si esaltavano.

MA CHI ERANO I PROTETTORI? Non lo possiamo sapere. Quello che sappiamo, però, è che nel febbraio 2010 il gruppo Pd al Senato presentava il libro di Fiesoli, «Una scuola per l’integrazione». E viste l’ideologia Gender che oggi impazza nel PD e frattaglie, sembra proprio il Fiesoli l’ideologo morale di questi nuovi ‘valori’. E chi organizzò quell’evento? La senatrice Vittoria Franco, quella tanto preoccupata per il “non fenomeno” del “femminicidio”.

E – parole della commissione d’inchiesta – dal Forteto sono passati Piero Fassino, Susanna Camusso, Rosi Bindi, Livia Turco, Antonio Di Pietro (che andò a parlare di pedofilia), Tina Anselmi, e poi giudici minorili, avvocati, medici. E la Carovana della Pace guidata da Alex Zanotelli – l’amico degli immigrati – che andò in visita nella struttura definendola il luogo dove «più famiglie alla luce del Vangelo vivono controcorrente». Si, forse il Vangelo secondo Zanotelli. Lo stesso Zanotelli che in questi giorni ‘digiunava’ per lo ius soli.

La Regione Toscana e il Pd locale, la cui rete di clientele soffoca l’intero sistema produttivo e sociale regionale, hanno avuto anche l’ardire di dichiararsi “parte civile” nel processo. Basti questo per dare il senso della convinzione di essere intoccabili.

Del resto, secondo la commissione d’inchiesta regionale, il programma della comune finanziata dalla Regione Toscana era caratterizzato – fino al Dicembre 2011 – da «pratiche abusanti, l’abuso risulta essere la prassi», con «uomini e donne che vivono divisi: dormono, mangiano, lavorano separati anche se sposati» e «i rapporti eterosessuali chiaramente osteggiati» e «l’omosessualità non solo permessa ma incentivata, percorso obbligato verso quella che Fiesoli definiva “liberazione dalla materialità”». Non sembra il programma oggi del Pd? Non sembrano gli anti-ideali che hanno portato alla Cirinnà?

Il Pd, la Coop e lo scandalo Forteto: dove si stupravano i bambini

Ma oggi, quelli che sono passati dal Forteto non sono stati toccati. Perché anche chi li doveva toccare c’è passato.

Come è stato possibile, dopo il 1985, anno della condanna per atti di libidine violenta e corruzione di minorenni contro Fiesoli e Goffredi, che a loro venissero affidati altri ragazzini?

Vox

Perché negli anni in cui il dottor Michele Giuttari era impegnato come capo della squadra mobile di Firenze, e quindi della SAM (squadra speciale anti-mostro), non gli fu passata nessuna documentazione riguardo al Forteto?

Sono sconcertanti le dichiarazioni, quando ci sono state, dei vari testimoni ascoltati dalla Commissione regionale che indagava sul Forteto: molti hanno fatto intendere che non era il caso d’indagare, ed era decisamente più conveniente, anche per fini personali, lasciare lo status quo. I membri della commissione hanno parlato di cupe triangolazioni fra Procura, Asl e Tribunale dei Minori.

Del resto erano gli anni del mostro di Firenze che trucidava fidanzatini nella stessa zona del Forteto. Nessuno ha mai seriamente indagato i legami che potevano esserci.

In quegli anni, qualcuno stuprava bambini nei dintorni di Firenze. Qualcun altro uccideva coppiette. E forse non erano persone distinte. Forse, le coperture politiche erano le stesse.

Bibbiano come il Forteto: complicità tra ladri di bambini e toghe rosse

Mostro di Firenze, le carte choc: Polizia indagava sul Forteto, la Coop vicina al PD

Bimbi stuprati al Forteto: ora dovete indagare questi politici

Stupri al Forteto: Fiesoli condannato, ma il livello politico l’ha fatta franca

Forteto: il gulag omosessuale e i suoi ispiratori

Forteto, Tribunale dei Minori affidò i bambini a ‘loro’ come a Bibbiano

Forteto, il pm che ha sconvolto i piani della sinistra: “Ho pianto e ricevuto pressioni”, così stupravano i bambini protetti da politici e magistrati

Forteto, il mostro di Firenze condannato a 8 anni

Mostro di Firenze, le carte choc: Polizia indagava sul Forteto, la Coop vicina al PD

Mostro di Firenze, le carte choc: Polizia indagava sul Forteto, la Coop vicina al PD

TRIBUNALE MINORI DEGLI STUPRI FORTETO DA’ 2 BIMBI AI GAY

Dove si stupravano i bambini – Scandalo Forteto: le protezioni in Parlamento e il ruolo di Pisapia

Il Pd, la Coop e lo scandalo Forteto: dove si stupravano i bambini