Stupri Capodanno, stupratore marocchino: «Non mi sono reso conto»

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«Ero a 7 metri dal gruppo, non ero in quel gruppo e non mi sono reso conto che stavano aggredendo la ragazza». Così si è difeso il 22enne Abdallah Bouguedra.

Secondo l’accusa l’immigrato è uno degli afroislamici dei vari branchi di immigrati responsabili degli stupri etnici di Capodanno a Milano.

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«Dopo che le ragazze si sono allontanate da noi senza problemi ho solo l’immagine di loro due che si tengono per mano e che entrano, non so se spontaneamente, dentro questo gruppo di trenta persone e non mi sono reso conto che le stavano aggredendo». Andrebbe condannato anche solo per questo delirio.

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Inizialmente, il 22enne ha sostenuto di non riconoscersi in nessuna delle persone inquadrate nel video agli atti, realizzato da una teste oculare. Poi, però, dopo le domande e le contestazioni del pm Alessia Menegazzo, ha dovuto ammettere di essere uno degli stupratori ripresi nel filmato, ma ha ripetuto più volte: «non sono nel gruppo, si vede che sto andando da un’altra parte».

L’immigrato, ai domiciliari ma col permesso di lavorare come pizzaiolo, ha raccontato di essere diplomato e di vivere a Torino coi genitori. Nel processo con rito ordinario inizialmente era rappresentato da due avvocati di fiducia, che hanno poi rinunciato alla difesa. Oggi per lui è stato nominato un avvocato d’ufficio, diverso da quello che era stato indicato nella scorsa udienza. Pagate voi.




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