Ignorando le richieste dei mercati – alla luce del disastro nel settore bancario – il Consiglio direttivo della Bce ha deciso (come anticipato nella riunione di gennaio) di innalzare di 50 punti base i tre tassi di interesse di riferimento. Una mossa – si spiega – dettata dalla considerazione che “l’inflazione dovrebbe rimanere troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato”.
Peccato sia un’inflazione depressiva che risente ancora dei costi energetici.
Tutto grasso che cola per gli usurai