Ragazzino stuprato da branco di immigrati africani

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Novità sullo stupro da parte di minori islamici di uno stupratore islamico nel carcere minorile Beccaria di Milano. Ormai nei carceri minorili ci sono solo loro. Abrogare i ricongiungimenti familiari.

Ecco cosa fanno quando i loro barconi arrivano.

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Sarà sentito in incidente probatorio giovedì il minorenne egiziano che la notte del 7 agosto scorso fu violentato e torturato dai compagni di cella. Subito dopo le dichiarazioni la pm Rosaria Stagnaro chiederà il giudizio immediato per l’aggressore, l’unico dei tre maggiorenne che faceva parte della banda di trapper di Simba La Rue. L’egiziano, vittima delle torture, ancora in cura, al momento dell’arresto e quindi dell’ingresso in cella veniva da un passato molto difficile, con una esperienza pesante in un “campo” libico.

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La notte dello stupro la vittima era stata trasferita 24 ore prima dell’aggressione dall’infermeria (distrutta da un detenuto) alla cella degli aguzzini. Era stato arrestato per avere palpeggiato una ragazza sul tram con l’accusa di violenza sessuale. Secondo le indagini della pm Rosaria Stagnaro con la Squadra Mobile e la Polizia penitenziaria, “approfittando del cambio di turno degli agenti i tre compagni di cella sorpresero nel sonno il ragazzo, lo legarono con i polsi alla finestra del bagno fuori visuale, lo violentarono con vari oggetti, gli spensero una sigaretta in faccia e sul braccio, lo presero a calci inginocchiato, e gli gettarono addosso acqua bollente”.

Il gip Guido Salvini parlò di: “Una elevata crudeltà nel procurare atroci sofferenze, con una determinazione e per un lasso di tempo tali da comportare anche la contestazione del reato di tortura”. La notte dell’orrore finì con una conclusione incredibile: “l’aggressore maggiorenne, quasi non percependo la gravità della tortura inflittagli, gli chiese scusa, gli offrì patatine, Coca Cola e sigarette, e gli propose di contraccambiare la violenza subìta con uno schiaffo a ciascun aguzzino, come se in tal modo potessero essere pari e riappacificarsi”.

Il principale autore dell’abuso era stato arrestato mesi fa come “gregario violento nella banda di trapper facenti capo a Simba la Rue e Baby Gang”, e già condannato a 1 anno e 4 mesi per rapina, tentata estorsione e minaccia. Il gip Guido Salvini aveva osservato che di fronte a una violenza così grave “nemmeno potevano invocarsi a “giustificazione culturale e ambientale di quanto commesso dagli aggressori alcuni comportamenti punitivi frequenti purtroppo in carcere nei confronti degli autori di alcuni reati, in particolare i violentatori di bambini e di familiari. Infatti il reato per il quale il ragazzo abusato era detenuto non era di particolare gravità e non era certamente un reato infamante”.