L’ergastolo a Oseghale è una truffa: tra qualche anno sarà libero

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Dopo la condanna inflitta a New York a 23 anni nel 2020, l’ex produttore cinematografico Harvey Weinstein è stato condannato da un tribunale di Los Angeles a 16 anni di carcere. La pena è stata stabilita dalla giudice della Corte Superiore Lisa B. Lench, dopo che una giuria aveva giudicato colpevole l’ex ‘signore degli Oscar’ per lo stupro e l’aggressione sessuale del 2013 di un’attrice e modella italiana. La giuria aveva raggiunto il suo verdetto lo scorso 20 dicembre. Oggi, come prevede il codice di procedura, il magistrato ha quantificato la pena.,.

Ovviamente, per noi W. può marcire in carcere. Ma questa notizia ci permette di mettere in evidenza la stupidità delle pene in Italia.

W. farà sedici anni di carcere per lo stupro di una donna. Oseghale, che in Italia ha ucciso, stuprato e fatto a pezzi Pamela, è stato condannato ad una pena reale di 21 anni.

In Italia, infatti, l’ergastolo è una pena puramente teorica che viene scontata solo nei casi di ergastolo ostativo. E anche su questo i parrucconi della Consulta hanno da ridire. Questo significa che, bene che vada, un brutale assassino come il nigeriano farà, al massimo, ventuno anni di carcere. Ma uscirà molto prima. Come capitato al collega Guede. Che torna in carcere solo per dormire a spese nostre.

[…]
vi è da sottolineare che il carattere di perpetuità di tale pena è mitigato dalla possibilità concessa al condannato di essere ammesso alla libertà condizionale dopo avere scontato ventisei anni di pena, qualora ne venga ritenuto attendibilmente provato il ravvedimento.
Tale limite è ulteriormente eroso dalla riduzione di pena prevista per la buona condotta del detenuto, che, grazie all’istituto della liberazione anticipata, ogni sei mesi di reclusione effettivamente subita si vede computati come scontati ulteriori quarantacinque giorni di pena; per cui, i ventisei anni necessari all’ottenimento della liberazione condizionale si riducono a ventuno. D’altro canto, la riforma dell’ordinamento penitenziario italiano del 1975, attraverso le previsioni degli artt. 30-ter, comma 4, lett. d) e 50, comma 5 della legge n. 354/1975, poi dalla legge Gozzini, ha contribuito a rimodellare i contenuti dell’ergastolo anche al di là dei profili che attengono alla liberazione condizionale: ha consentito infatti che il condannato all’ergastolo non ostativo possa essere ammesso, se ritenuto non pericoloso e dopo l’espiazione di almeno dieci anni di pena, ai permessi premio, nonché, dopo vent’anni, alla semilibertà; anche per il raggiungimento di tali termini è valida la riduzione di pena per buona condotta, abbassando ulteriormente la soglia temporale necessaria all’ottenimento di misure di attenuazione della detenzione.

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Ottenuta la liberazione condizionale, il condannato all’ergastolo è sottoposto per cinque anni ad un regime di libertà vigilata, con prescrizioni e obblighi da rispettare. Se la sua condotta rimane soddisfacente, al termine di questo periodo la pena è considerata definitivamente estinta e il reo torna, dunque, ad essere un cittadino libero.

Le suddette disposizioni si applicano anche nel caso di ergastoli multipli comminati allo stesso individuo.

E’ evidente che uno che uccide e fa a pezzi una persona debba, almeno, non uscire mai più di galera. Anche se noi propendiamo per l’eliminazione fisica.

In via teorica, rischia più chi scrive rispetto a chi stupra e uccide in Italia. Perché i reati di opinione sono puniti con diversi anni di carcere e sono sommabili. Quindi, secondo lo Stato italiano, se noi scrivessimo che “tutti i negri devono essere rimandati in Africa”, saremmo da mandare in galera per diversi anni. Stessa cosa se dicessimo che “Mattarella è un ladro di democrazia”, altro reato di opinione, il ‘vilipendio’. Oseghale, invece, potrà uscire tra ventuno anni.

Probabilmente uscirà prima di Luca Traini.




5 pensieri su “L’ergastolo a Oseghale è una truffa: tra qualche anno sarà libero”

    1. Gli ausvizzatori Vincenzo Melone, Giovanni Pettorino, Nicola Carlone, Giuseppe Aulicino, Felicio Angrisano, Giuseppe De Giorgi, Filippo Foffi, Luigi Binelli Mantelli, Sandro Gallinelli, Vittorio Alessandro, Valter Girardelli, Giuseppe Cavo Dragone, Enrico Credendino andrebbero messi nella stessa cella di queste belve:
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