Italia inonda l’Europa di clandestini: sbarcano tutti qui

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Tutti contro l’Italia. Il motivo? Il nostro Paese, secondo i Paesi Ue, vogliono che tutti i clandestini rimangano in Italia.

“Gli italiani rifiutano di riprendersi i richiedenti asilo”, dicono.

È l’altra faccia dell’invasione in Europa, quella dei cosiddetti movimenti secondari. Su cui la Commissione Ue ha annunciato, sotto la pressione di Olanda e altri, di voler imporre una stretta.

In pratica: ci impediscono di respingerli, danno le bandiere a navi pirata, poi vogliono sigillare i nostri confini coi loro.

“I movimenti secondari sono una legittima preoccupazione in alcuni Paesi membri”, ha dichiarato la commissaria Ue Mairead McGuinness, annunciando le prossime mosse della roadmap Ue per le migrazioni. “Dobbiamo ridurli e ridurre gli incentivi ai movimenti secondari – ha aggiunto – Lavoreremo con i Paesi per assicurare che venga applicato il percorso di Dublino”. Già, perché il regolamento di Dublino, come è noto, prevede che a farsi carico dell’accoglienza dei clandestini siano in prima battuta i Paesi di approdo, come Italia e Grecia. Perché questo avvenga, tali Paesi devono registrare tutti le richieste d’asilo, e solo dopo operare con i rimpatri di chi non ha diritto alla protezione.

Il che ha un risultato solo: rimarrebbero tutti qui. Un governo serio direbbe alla Ue: non ci aiutate col blocco navale? Le vostre corti infestate di giudici a libro paga di Soros ci vietano i respingimenti collettivi? Sticazzi: ve li portiamo alla frontiera e non registriamo alcuna richiesta di asilo.

Così, stando a quanto sostengono (non da oggi) i governi del Centro e del Nord Europa, le autorità italiane e greche avrebbero preso l’abitudine di non registrare una parte dei migranti, o di registrarli come minorenni, laddove possibile. In questo modo, per loro sarà più facile tentare la fuga verso il resto del Continente, in direzione di Francia, Germania, Belgio e Olanda, per esempio, tra le mete più ambite da chi sbarca sulle nostre spiagge.

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A confermare le accuse all’Italia ci sarebbero i dati. Nei giorni scorsi, ha suscitato clamore in Germania il rapporto dell’Ufficio federale per le migrazioni ei rifugiati (Bamf). Dei 151.277 migranti giunti in Germania nel 2022 per presentare domanda d’asilo, ben due terzi (ossia 101mila) “non avevano riscontro su Eurodac”. Eurodac è il database europeo delle impronte digitali sa cui tutti gli Stati Ue devono fare riferimento per registrare coloro che richiedono asilo e per le persone fermate mentre varcano irregolarmente una frontiera esterna dell’Unione europea.

Se uno Stato, mettiamo l’Italia, inserisce un migrante nell’Eurodac, deve poi occuparsene in termini di accoglienza o rimpatrio: se fugge e va in un altro Paese Ue, l’Italia è obbligata a riprenderselo. Ma se non usa Eurodac, e il migrante va, per esempio, in Germania, allora a quel punto le autorità tedesche sono costrette a registrare e accogliere (o rimpatriare a proprie spese) la persona in questione. Ed è proprio questo il sospetto sollevato da più governi Ue, ossia che l’Italia adotti degli stratagemmi per favorire il flusso di migranti dal suo territorio verso il resto d’Europa.ù

Ma non è l’unico stratagemma. Il caso svizzero è emblematico: in base a un accordo Berna, l’Italia ha accettato di riprendere i richiedenti asilo che oltrepassano il confine svizzero entro 24 ore, utilizzando una procedura semplificata. Ma l’accordo non funziona: delle 2.900 persone fermate dalle autorità di Berna al confine meridionale a dicembre, l’Italia ha ripreso solo 573 persone. È una media di 20 persone al giorno. Nel 2022, oltre 54mila migranti sono arrivati in Svizzera, la stragrande maggioranza dal nostro Paese.

Per sua fortuna, lo Stato elvetico ha anche altri confini, che i migranti illegali attraversano volentieri (in uscita dai cantoni) per raggiungere le loro mete preferite: Germania, Francia e Austria. Sono questi Paesi, del resto, a registrare i numeri maggiori di richieste di asilo (pur non essendo certo terrritori di primo approdo): nel 2021, per esempio, la Germania ha registrato 190mila domande di protezione (un terzo del totale Ue), la Francia 120mila. L’Italia è al quarto posto dopo la Spagna, con 53mila. Non molte di più dell’Austria e del Belgio (38mila e 24mila), le cui popolazioni sono decisamente di numero inferiore rispetto alla nostra.

Un altro stratagemma usato per far defluire i migranti dall’Italia verso il resto d’Europa è quella di registrare il più alto numero possibile di minorenni: “Se gli italiani registrano una persona come minorenne all’arrivo, non possiamo più rifiutarlo, a meno che non vogliamo una lite diplomatica”, ha spiegato un poliziotto francese alla frontiera con Ventimiglia. “Quando arrivano i barconi, le autorità italiane fanno una valutazione: un migrante sembra minorenne o no? Si tiene conto di un margine di due anni, sempre a favore della minore età”, ha raccontato.

Questa situazione non fa altro che inasprire il dibattito politico europeo sulla riforma del regolamento di Dublino. “I Paesi di ingresso e transito dell’Ue stanno violando penalmente il loro dovere di registrare i dati dei migranti senza visto – ha tuonato il ministro della regione tedesca della Bavaria, Joachim Herrmann, il cui partito è asse portante del Ppe, la principale forza politica in Ue – Il fatto che sempre più persone entrino completamente nell’Ue senza controllo è anche un crescente rischio per la sicurezza”, ha avvisato.

La soluzione è chiara: blocco navale e respingimenti in Africa. Non li volete? E allora ve li prendete voi i finti minori.

Ancora meglio sarebbe uscire dalla Ue. A quel punto potremmo fare quello che vogliamo. E i clandestini smetterebbero anche di usarci come porto di sbarco.