Famiglie islamiche: “Vietato fidanzarsi con un italiano”

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L’integrazione è un crimine perché distrugge due identità. Ma ci si chiede perché si portino i figli in Italia se non vogliono che si integrino. Dovrebbe essere la legge italiana a vietare i ricongiungimenti familiari: perché sono tutti soldati per le baby gang e futuri problemi.

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Niente fidanzati italiani , solo uomini macedoni. A suo dire, mamma e papà non volevano saperne di relazioni “miste”. Ma lei voleva vivere libera e ha provato a prendersi i suoi spazi, per questo le avrebbero tolto il telefonino, l’hanno chiusa in casa, costretta a cambiare scuola e ad andare a lavorare. A raccontare tutto questo e altri dettagli è stata ieri la ragazzina di origini macedoni, da poco 18enne, minorenne all’epoca dei fatti, che qualche settimana fa è scappata di casa e ha denunciato i genitori di maltrattamenti in famiglia. Lo ha fatto in quasi due ore di incidente probatorio davanti al giudice Giacomo Gasparini nella stanza per l’ascolto dei minori. Ad accompagnarla un’assistente della comunità protetta in cui la giovane si trova dal giorno in cui ha deciso di sporgere querela contro i genitori.

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Ad ascoltare le sue accuse, c’erano in aula anche il padre e la madre, assistiti dal loro difensore, l’avvocato Federico Bertuccioli. I due sono stati colpiti da divieto di avvicinamento, sotto i 500 metri, alla figlia. Qualche giorno fa è toccato a loro dire la propria verità nell’interrogatorio di garanzia per la misura cautelare. I genitori respingono le accuse della figlia, sostengono di non averla costretta a fare nulla e che lei ha deciso ogni sua azione in modo autonomo e senza costrizioni. L’hanno punita solo perché non voleva studiare e hanno aggiunto di non averla mai picchiata. Hanno inoltre detto di essere di religione musulmana, ma di non essere rigidi osservanti. Tanto che la donna ha messo in evidenza come, ad esempio, non indossi il velo.

Fatto sta che a dicembre scorso, quando era ancora minorenne, la ragazzina è uscita di casa ed è andata a denunciarli ai carabinieri. Ora si attendono gli sviluppi delle indagini. “Siamo comunque contenti di come è andato l’incidente probatorio – ha commentato ieri l’avvocato Bertuccioli – e il fatto che sia stato fissato con tale urgenza denota come la procura voglia fare luce su questa vicenda. Vicenda che ha una matrice culturale e che comunque implica un rapporto genitori-figli”. Di sicuro, al momento, la giovane resta ancora lontana dai genitori e dalla famiglia. Nessuno dei parenti sa in quale comunità si trovi, neppure i fratelli della ragazzina. Per ora non risulta che i genitori abbiano avuto attriti dello stesso tipo con gli altri figli.

A loro il razzismo è permesso, a noi no. L’odio razziale, che poi è legittima difesa, esiste solo per noi.




3 pensieri su “Famiglie islamiche: “Vietato fidanzarsi con un italiano””

  1. La fine dell’Islam avverrà quando le donne inizieranno a prendere coscienza del loro essere donne.

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