Viaggio di lusso in Qatar a spese dell’emiro, la piddina Moretti se ne ricorda 3 anni dopo

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Dopo il Qatargate, gli eurodeputati corrono ad aggiornare il registro della trasparenza e si scoprono un sacco di viaggi di lusso in Qatar a spese a volte del Parlamento UE (soldi contribuenti), altre di organizzazioni o Paesi terzi.

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Un’inchiesta di Le Soir raccoglie gli esborsi più stravaganti. Il quotidiano belga ha infatti analizzato 328 dichiarazioni pubblicate dall’inizio della legislatura europea, riguardanti 140 europarlamentari (dai rimanenti 565 non è arrivati invece alcuna comunicazione).

Rispetto al totale, 100 sono arrivate nelle settimane successive allo scoppio dello scandalo, mentre gli uffici degli eletti correvano ai ripari per tentare di non finire compagni di cella di altri piddini.

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È il caso della dem Alessandra Moretti, che il 16 e il 17 febbraio 2020 era stata in Qatar, ospite del governo di Doha.

Solo che la piddina ha compilato la scheda solo tre anni dopo, cioè a gennaio del 2023. Non è stata l’unica a tardare la rendicontazione: in quella trasferta, con volo in business class e pernottamento all’hotel Ritz, c’era anche Marc Tarabella, arrestato nei giorni scorsi, così come c’era il collega socialista Christian Silviu Busoi. Campione di viaggi è il verde tedesco Reinhard Bütikofer: 22 in 13 Paesi, tra cui Australia, Russia, Cina, India e Stati Uniti, tutti coperti dal budget di rappresentanza dell’Eurocamera. Danno nell’occhio i viaggi del polacco Radoslaw Sikorski negli Emirati Arabi Uniti, già finiti nella polemica a causa del suo compenso da 90.000 euro all’anno per la consulenza al Sir Bani Yas Forum, dove il cristiano-democratico viene ospitato ogni anno in resort a 5 stelle.