Disabile massacrato da tre immigrati a Roma: volto tumefatto e naso rotto

Vox
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La denuncia della sorella del 50enne. Teatro della violenza un’area verde di Roma nord. L’uomo è stato soccorso e portato in ospedale. “Ha il volto tumefatto e una frattura al naso”

Disabile pestato mentre legge al parco: si tratta dell’ennesima aggressione shock a Roma, dove gli immigrati la fanno da padroni:

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Il pestaggio è avvenuto il pomeriggio di lunedì 6 febbraio al parco del Pineto, a Roma Nord, teatro in passato di diverse violenze sessuali da parte di immigrati.

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La vittima è un 50enne con un ritardo cognitivo diagnosticato, che è stato avvicinato da tre immigrati mentre alle 15.30 era al parco.

Parco del Pineto, è allarme sicurezza. Aggressioni e raid sempre più frequenti, culminate con una rapina violenta ai danni di un 50enne disabile con ritardi cognitivi avvicinato da balordi e massacrato di botte. L’uomo era seduto su una panchina, quando in tre lo hanno avvicinato e gli hanno chiesto un accendino, ma lui risposto semplicemente «non fumo». I tre hanno continuato a dargli fastidio e quando ha cercato di allontanarsi lo hanno seguito, afferrato per il cappuccio della felpa e trascinato dietro una siepe: qui l’hanno riempito di botte e derubato dello zaino. La sorella della vittima ha sporto denuncia presso la polizia di Primavalle.
L’aggressione è avvenuta lunedì 6 febbraio, la sorella ha sporto denuncia presso il XIV distretto di pubblica sicurezza Primavalle l’otto febbraio, una volta parlato con il fratello, invalido al 75 per cento. «Era seduto verso le 15.30 su una panchina all’interno del parco del Pineto, lungo la via Pineta Sacchetti, stava aspettando un’altra mia sorella che l’avrebbe raggiunto di lì a poco». Nel frattempo si sono avvicinati i tre. «Gli hanno chiesto un accendino, ma lui non fuma e ha risposto di no. I tre non contenti della risposta hanno iniziato a chiedere insistentemente a mio fratello di consegnargli lo zaino».

A quel punto la vittima ha capito che cercavano “rogna” e ha provato ad allontanarsi, ma i tre lo hanno «trascinato dietro una siepe tirandolo per il cappuccio». Al riparo da occhi indiscreti i tre lo hanno iniziato a colpire selvaggiamente con pugni al viso e al fianco fino a farlo cadere a terra. Solo l’arrivo di due passanti che hanno intravisto la scena ha fermato la furia dei tre, che a quel punto hanno smesso di infierire sul povero disabile a terra, e sono scappati portandosi via lo zaino dove c’erano i suoi occhiali da vista, il telefono, le chiavi e varie tessere per muoversi in città. Da quanto riferito agli investigatori i tre ragazzi avevano un’età compresa tra i 22 e i 28 anni, alti, uno particolarmente robusto, l’accento dell’est Europa. Sul posto è arrivata poco dopo la polizia, chiamata dai due testimoni, mentre l’uomo è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Cristo Re dove è stato medicato: aveva il volto completamente tumefatto. Successivamente è stato portato al San Filippo Neri, poiché lamentava un dolore lancinante alla milza che ancora non l’abbandona. Per fortuna non sono emerse fratture o lesioni, ma solo contusioni dovute alla bestialità con cui l’hanno massacrato. «Mio fratello ora è a casa, con varie contusioni all’addome e al torace, microfratture al collo per cui porta il collare, una frattura al setto nasale. Lui si mette sempre in quel posto a leggere, in santa pace, aspetta mia sorella e torna a casa con lei – racconta la sorella che ha sporto denuncia – ancora non sappiamo nulla delle indagini, né sappiamo se ci sono telecamere lì vicino alla biblioteca. Alla fine gli hanno fatto solo del male gratuito, hanno infierito con cattiveria e tutto questo alle tre del pomeriggio, in pieno giorno. Perché nello zaino non c’era niente di importante. Da quel che ha potuto ricostruire mio fratello i tre non sarebbero italiani. Ma è importante sottolineare come il parco sia abbandonato al degrado: abbiamo paura anche a portare il cane a passeggio, è pieno di siringhe e ubriachi. Peccato perché è un bel parco, ma ci puoi trovare di tutto. Perché dobbiamo avere paura? Che peccato».

Disabile massacrato da tre immigrati a Roma