Muore spacciatore clandestino: invece di premiarlo indagano carabiniere

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Emergono nuovi particolari sulla morte dello spacciatore africano colpito da un proiettile nella giornata di venerdì scorso nella zona delle cascate della Froda a Castelveccana. Zona nota per lo spaccio di droga nei boschi: proprio poche ore prima del rinvenimento del corpo della vittima i carabinieri avevano svolto un’operazione contro lo spaccio e durante le operazioni un sottoufficiale dei carabinieri aveva sparato «ritenendo di trovarsi al cospetto di persone armate». Per questo il militare è stato indagato e sospeso dal servizio:

Carabiniere sospeso per avere eliminato spacciatore africano

Nella mattinata di oggi la Procura della Repubblica di Varese ha reso noto che la persona deceduta è stata identificata: si tratta di un cittadino marocchino – Rachid Nachat, classe 1989 – irregolare nel territorio nazionale, dove è entrato con modalità non accertate. Alcuni parenti dell’uomo si trovano già in Italia in posizione regolare.

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Nel pomeriggio di domani, martedì 14 febbraio, sarà svolta l’autopsia sul corpo della vittima presso l’Istituto di Medicina Legale di Varese. Intanto nella giornata di ieri e in data odierna sono stati e saranno svolti, sul luogo dell’evento, accertamenti tecnici e ricognizioni da parte del personale di polizia scientifica, «allo scopo non solo di accertare la dinamica dei fatti ma anche a quello di reperire eventuali armi occultate o disperse e, quindi, verificare qualsiasi ipotesi ricostruttiva» rende noto la Procura varesina.

Inoltre, subito dopo e comunque entro questa settimana ,saranno effettuati accertamenti balistici su tutti i reperti rinvenuti o estratti dal corpo della vittima, presso il laboratorio della polizia scientifica di Milano.

Le attività di indagine sono dirette dal Sostituto Procuratore della Repubblica Giulia Floris. «Per correttezza procedimentale – si legge ancora nella nota della Procura – atteso il coinvolgimento di appartenente all’Arma dei Carabinieri, la cui iscrizione nel registro delle notizie di reato non implica alcun giudizio di responsabilità, le deleghe di attività investigativa sono state attribuite alla Polizia di Stato. L’Arma dei Carabinieri, nei confronti della quale si conferma piena fiducia, ha fornito e fornisce, per li tramite del Comando Provinciale dei Carabinieri di Varese, piena collaborazione, né si esclude in futuro, anche prossimo, l’attribuzione all’Arma dei Carabinieri di specifici incarichi utili alla ricostruzione di ogni particolare, nei limiti e nei modi conformi alle regole dettate dal Codice di Procedura Penale».

L’attuale iscrizione nel registro delle notizie di reato nei confronti del militare dell’Arma per il reato di omicidio, «potrà essere modificata, regredendo in legittima difesa o in eccesso colposo nell’uso delle armi proprio in funzione dell’esito delle attività tecniche in corso» conclude la Procura di Varese.

Andate a cagare. Un clandestino che spacciava morto e indagate un carabiniere. Invece di premiarlo.