Quando tra un secolo gli storici guarderanno al passato e si interrogheranno, indicheranno le rivolte di Castel Volturno come l’inizio delle guerre razziali in Italia.
Il video mostra la violenta rivolta degli immigrati a Castel Volturno. E si riferisce a quanto accaduto nella città ‘africana’ nel luglio del 2014:
Meloni aveva promesso di rastellare la città e cacciare i clandestini. Una bufala, come quella del blocco navale subito.
Racconto choc di una 17enne: “Africani volevano bruciarmi viva”
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Castel Volturno è una città fantasma caduta nelle mani delle bande nigeriane che controllano prostituzione e traffico di droga. Alcuni giorni fa, in zona, un africano ha stuprato un’anziana vedova italiana in casa sua: di noote
Raccontano che quando un «ovulatore» non riesce ad espellere la droga che ha ingerito, viene ucciso a coltellate (per evitare rumore di arma da fuoco), poi lo stesso coltello viene utilizzato per estrarre gli ovuli di droga dalle viscere. Subito dopo il corpo viene ridotto a brandelli e dato in pasto agli animali, per «cancellarlo».
E’ la mafia nigeriana che abbiamo importato sui barconi.
E che a Castel Volturno ha la sua base europea, nelle ville che la borghesia napoletana costruì ai tempi del sogno della riviera romagnola in Campania e che oggi ha abbandonato perché il sogno è diventato un incubo.
I boss – come il padre della discobola – hanno un regolare permesso di soggiorno e un regolare contratto di affitto, tutti mandano i figli nelle scuole italiane e vanno al supermercato dove si servono anche i pochi italiani: l’unica regola da seguire è «non dare nell’occhio», rispettare tutte le formalità richieste dal territorio, evitare di ritrovarsi in assembramenti o essere coinvolti in risse perché per «fare i soldi» bisogna essere invisibili.
Poi, ovviamente, ci sono i 15mila clandestini. Che sono il loro esercito. Insieme alle migliaia di regolari e, ultimi arrivati, i richiedenti asilo che hanno fatto arrivare sulle navi delle Ong in questi anni.
Castel Volturno, disse un volontario di Gino Strada, è “il futuro dell’Europa”. Un pezzo di Nigeria con zone dove gli italiani non possono entrare: troppo pericoloso.
Ecco, se non fermiamo l’immigrazione, e quindi prima dobbiamo mettere fuorilegge le organizzazioni che li sostengono sul territorio rilasciando ‘libretti sanitari’, l’Italia del futuro sarà un enorme Castel Volturno: un incubo nigeriano.
Perché se importi africani, il tuo territorio diventa Africa. La qualità della vita la fanno le persone che abitano un posto, non la latitudine al quale quel posto si trova.
Castel Volturno ci dice che cosa può diventare l’Italia. E’ tempo di ripristinare l’ordine. Di riprenderci questo pezzo d’Italia casa per casa. Per dimostrare alla mafia nigeriana che l’Italia non diventerà la loro Nigeria in Europa.
No. L’Europa sarà liberata dall’Italia, la terza Roma mazziniana che tornerà ad essere la prima delle nazioni. Ovviamente non verseremo il sangue italiano a costo zero. Gli europei hanno molto da restituire, a cominciare dalle nostre terre, ad oriente come ad occidente, e congrui risarcimenti come territori soggetti per assicurare la sicurezza d’Italia nei prossimi secoli. Quindi, Provenza, Savoia, Slovenia e Croazia e Albania, private ovviamente di Istria, Carso, Fiume, Dalmazia a statuto speciale, e isola di Saseno, saranno protettorati italiani. E dovremmo avere anche delle basi in Africa, dalla Tunisia alla Cirenaica per garantire la sicurezza del Mediterraneo centrale, impedire nuovi sbarchi futuri, e proteggere i collegamenti energetici. Inoltre, il grande sogno è impiantare una rotta di ritorno, dalle coste del nord Africa alle profondità dell’Africa Subsahariana, con base possibilmente in Costa d’Avorio, Senegal, o Nigeria. In questo percorso potrebbero essere installate colonie con gli ‘afrodiscendenti’ che volontariamente aiuteranno gli italiani, e che svilupperebbero una sorta di aristocrazia africana amica degli italiani.
E’ un progetto complesso, ma quando cadrà il castello di carta globale, e le superpotenze, o ciò che ne rimarrà, saranno a leccarsi le ferite per non implodere, si potrà fare. E questo nuovo equilibrio dovrà essere garantito da un sistema industrial-militare con la partecipazione attiva dei cittadini-soldati. Mai più salariati ‘professionisti’ o presunti tali, che ‘lavorano’ nel campo della guerra. La guerra e la difesa della Patria è un affare troppo serio per lasciarlo a chi ha come unico scopo di percepire uno stipendio. Sono i cittadini, in quanto tali, e direttamente interessati al benessere della collettività nazionale, a doversene occupare. Poi, potranno senz’altro esserci dei militari a tempo pieno, che dovranno essere pagati per farlo, che addestreranno le leve dei cittadini, ma guai a pensare che un piccolo gruppo di armati sia ‘deputato’ alla difesa di milioni di cittadini (sudditi) inermi e imbelli.
Ma con quali forze, Marte?La Federazione ha il piu’ grande leader, e’ una superpotenza, ha uomini e mezzi, qui cosa c’e’?Un popolo imbesuito, assogettato, inerme…Basterebbe un pugno di uomini x far tutto questo?No.
La salvezza viene da est, noi potremo solo collaborare, unirci a loro, certo non prenderne il posto.