“Trattativa Pd-Anarchici per eliminare il 41bis”: c’è un piano eversivo?

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“Le notizie riportate da ‘il Fatto quotidiano’ gettano una luce inquietante sulla vicenda della protesta di Cospito e della visita da lui ricevuta in carcere dagli esponenti del Partito democratico, soprattutto alla luce del fatto che, come riportato dal quotidiano, esiste l’ipotesi di un ‘piano per arrivare all’abolizione del 41-bis'”. Al Guardasigilli Carlo Nordio, nell’interrogazione a firma FdI viene chiesto “di quali elementi disponga in merito” alla visita in carcere all’anarchico Alfredo Cospito di 4 parlamentari del Pd -compreso l’ex ministro Andrea Orlando e la capogruppo Debora Serracchiani, “e quali iniziative intenda assumere al fine di scongiurare pericolosi sodalizi tra criminalità organizzata e terrorismo”.

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Nell’interrogazione, annunciata oggi dal capogruppo FdI alla Camera Tommaso Foti e visionata dall’Adnkronos, vengono riportati, con dovizia di particolari, i contenuti dell’articolo apparso sul Fatto Quotidiano nell’edizione di ieri e secondo cui, nella visita nel penitenziario, “Cospito avrebbe invitato i parlamentari a ‘parlare’ con alcuni esponenti di spicco della criminalità organizzata: il camorrista Francesco Di Maio, il killer della ‘ndrangheta Francesco Presta e il mafioso Pietro Rampulla, chiarendo, al contempo, che ‘il suo sciopero della fame non ha il solo scopo di far revocare a se stesso il regime di carcere duro, ma quello di ottenerne l’abolizione per tuttti, compresi i ‘vicini’ mafiosi’. Intervistato dal medesimo quotidiano, il Senatore Verini ha poi confermato che ‘qualche frase di circostanza, tra i quattro parlamentari e i tre mafiosi, è stata scambiata’”, riporta ancora l’atto parlamentare indirizzato al ministro della Giustizia.

“Non una rete, ma gruppi di affinità” capaci di colpire dove vogliono e con continuità con azioni violente ma per fortuna quasi sempre a bassa intensità. Nessuna forma di organizzazione, più sfuggenti rispetto ai gruppi terroristici tradizionali, “informali” appunto. Guido Salvini, magistrato da oltre 40 anni a Milano, ha condotto da Giudice istruttore le indagini in materia di terrorismo di sinistra (Brigate Rosse, Prima Linea, Autonomia Operaia) e di destra (Nar) nel periodo in cui nascevano le leggi sui pentiti e sui dissociati.

Oggi che il movimento anarchico torna a farsi sentire manifestando solidarietà ad Alfredo Cospito, in sciopero della fame per protestare contro il regime carcerario del 41 bis, le analisi su azioni violente e rivendicazioni spostano indietro la lancetta dell’orologio. “Bisogna dimenticare le organizzazioni terroristiche che abbiamo conosciuto di estrazione marxista-leninista con le loro basi, i militanti clandestini, i documenti programmatici ma anche l’anarchismo sociale, quello di Pinelli ad esempio, che è stato una componente del movimento operaio. La progettualità della Fai (Federazione anarchica informale, ndr) non è una rivoluzione, che secondo loro sostituirebbe un potere con un altro, ma la rivolta, la distruzione dell’intero esistente che si realizza con l’atto violento e la gratificazione che fornisce” spiega Salvini all’Adnkronos.

Un pensiero di stampo “quasi nichilista che è soddisfatto dall’azione in sé che colpisce le presunte catene della società e della civilizzazione”. Le azioni della Fai “durano da 20 anni grazie alla forma liquida che ha tale mondo. Il primo attentato è stato nel 2003 contro Romano Prodi, allora presidente dell’Unione europea, poi altri obiettivi come le carceri, sedi di forze dell’ordine, azioni ambientaliste e antinucleari e contro sedi tecnologiche quasi sempre con pacchi bomba. Per fortuna per ora c’è stato solo in un caso c’è stato un attentato diretto contro una persona, quello all’ingegnere Adinolfi. Sono hacker dell’intera società e c’è in qualche modo una affinità con l’Unabomber”, l’americano Theodore Kaczynski.

La Federazione anarchica informale non è un’organizzazione e gli autori degli attacchi, che pur agiscono in molti Paesi – dall’Italia alla Grecia alla Svizzera alla Spagna al Sud America -, non si conoscono nemmeno tra loro, “ma si riconoscono solo attraverso le azioni stesse. Sono azioni che chiunque può riprodurre e poi scomparire. Per questo le indagini sono molto più difficili rispetto a quelle sui gruppi terroristici tradizionali ed è problematico contestare reati come quello di banda armata” sottolinea il giudice Salvini che nel 1981, giovane uditore, si trovò di fronte a un militante di Prima Linea pronto con un lungo sciopero della fame a lasciarsi morire in carcere e per il quale il provvedimento del giudice istruttore Pietro Forno impose l’alimentazione forzata.

“Fu una scelta che provocò un vasto dibattito tra chi la condivideva e chi no, tra chi vedeva una eventuale scarcerazione come un cedimento e chi invece considerava l’alimentazione forzata una violenza nei confronti del detenuto. Potrebbe anche oggi porsi nel caso Cospito lo stesso dilemma. Aggiungo che una sentenza della Corte europea dei Diritti dell’uomo del dicembre 2022 ha stabilito che, dovendo lo Stato salvaguardare la vita dei detenuti, l’alimentazione forzata non è un trattamento vietato o degradante purché avvenga in condizioni di pericolo imminente e con il minimo di violenza sulla persona”, conclude Salvini.




Un pensiero su ““Trattativa Pd-Anarchici per eliminare il 41bis”: c’è un piano eversivo?”

  1. Cospito ed i suoi sostenitori
    non chiedono la scarcerazione
    ma una pena commisurata al reato.

    Non si puo dare il 41bis, a chi a solo sparato alle gambe per ragioni ideologiche.

    Il PD cerca solo di cavalcare un po di consenso
    esattamente come quando si schiera in favore della liberalizzazione della Marijuana,
    ma nei fatti concreti portano avanti gli stessi programmi di Salvini e Meloni
    e chi non lo ha capito fino ad oggi, e’ solo perche e’
    o un leghista o un deficiente.

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