Sposa un immigrato e diventa la sua schiava: “Ti taglio la faccia”

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Non potrà avvicinarsi a lei, né ai luoghi da lei frequentati e, inoltre, non potrà contattarla con nessun mezzo. Destinatario della misura cautelare un 28enne sudamericano che vive a Rimini dal 2020, indagato per maltrattamenti in famiglia e lesioni nei confronti della compagna e madre dei suoi figli, che lo aveva raggiunto in città nell’ottobre del 2021.

Al suo arrivo in Riviera la donna ha scoperto che il compagno aveva già da tempo una relazione con un’altra. Per il bene dei figli ha cercato di fare finta di nulla per mesi, fino a quando non ha più retto la situazione decidendo di interrompere il loro rapporto. “Non vuoi stare più con me? Bene, allora ti ammazzo – l’avrebbe minacciata il 28enne -, significa che vuoi stare vicino a tuo padre che è morto”.

L’uomo, spesso sotto l’effetto di alcol o droghe, ha perso il controllo e aggredito fisicamente la compagna in più di un’occasione nell’ultimo anno. Come quando nel novembre scorso la colpì con un pugno alla nuca dopo una violenta lite. Fu la madre di lui a mettersi in mezzo permettendo alla donna di scappare in strada. Alcuni automobilisti notarono la donna inseguita dall’uomo e si frapposero tra i due facendole da scudo fino all’arrivo delle forze dell’ordine.

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Alla donna, che dal suo arrivo in Italia ha vissuto in uno stato di costante soggezione psicologica, era consentito uscire di casa solo in presenza dell’uomo. Quelle poche volte che si azzardava a mettere il naso fuori dalla porta senza di lui erano botte e umiliazioni. Pugni in testa, calci alle gambe e percosse con un bastone: “Ti taglio la faccia”, era stata l’ultima minaccia via telefono.

L’escalation di violenze raccolte dalla polizia e riepilogate in un fascicolo arrivato in Procura hanno indotto il magistrato Luca Bertuzzi a chiedere per il sudamericano il divieto di avvicinamento, provvedimento firmato dal gip Vinicio Cantarini. Se l’uomo (difeso dall’avvocato Flavio Moscatt) non rispetterà le stringenti prescrizioni, scatterà l’aggravamento della misura che potrebbe coincidere con l’applicazione di una misura detentiva.

“Ti taglio la faccia”




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