Censura,Valditara: “Chiesta relazione su prof negazionista”

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Ci tocca difendere il diritto di un professore di negare un avvenimento storico. Cosa che sarebbe normale in un paese democratico, dove non dovrebbero esistere verità storiche di Stato. E questo non c’entra con l’approvazione di quanto ha detto il professore: c’entra col suo e di tutti gli altri diritto di dirlo.

Interviene il ministero dell’istruzione “sulla vicenda del professore di un Itis milanese che ha interrotto una rappresentazione teatrale sulla Shoah”. “Il ministero, attraverso l’ufficio scolastico territoriale, si è subito attivato chiedendo una relazione sull’accaduto e sull’operato del docente – ha dichiarato il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara – Il negazionismo dell’Olocausto è assolutamente incompatibile con qualsiasi ruolo pubblico, ancor peggio nei luoghi deputati all’educazione dei giovani”.

La vicenda riguarda un insegnante di Milano che, durante uno spettacolo teatrale in occasione del Giorno della Memoria, mentre l’attrice elencava il numero delle vittime della Shoah, ha interrotto il monologo urlando frasi negazioniste. “Questa è la vostra verità, dite solo quello che vi fa comodo, state gonfiando completamente i numeri”. “No mi dispiace signore, questa è storia”, ha replicato secca l’attrice dal palco al professore che ha ribattuto: “Invece questa è ideologia”.

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Quindi, secondo il governo di Giorgia, bisogna giurare fedeltà all’olocausto prima di assumere funzioni pubbliche? Poi cosa: laogai e frustate in piazza?

Neanche in Israele esiste il reato di ‘negazionismo’.

Il cosiddetto negazionismo si confronta con dati e fatti, non vietando ad altri di esporre le proprie opinioni.

In democrazia non esistono opinioni vietate. Anche le più controverse: anzi, soprattutto le più controverse.




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