Intere città africane senza maschi: “Tutti in Italia a caccia di donne”

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“la migrazione ha provocato una trasformazione sociale, perché in certi quartieri non ci sono quasi più adolescenti maschi,tutti partiti da quando s’è radicato il convincimento che in Italia i minorenni hanno diritto a essere accolti e all’assistenza”

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Dalla vicenda della baby-gang di immigrati nordafricani che venne sgominata a Milano:

La baby-gang arrivata col barcone: “In Africa lo sanno tutti: in Italia siete costretti a mantenerci”-VIDEO

Si apprende che intere zone dell’Egitto si stanno spopolando di giovani maschi che vogliono trasferirsi tutti in Italia dove, sanno, verranno mantenuti ‘grazie’ alla Legge Zampa del Pd:

Le storie dei «minori non accompagnati» dall’Egitto hanno tutte caratteristiche quasi identiche. Provengono da alcuni distretti a Sud del Paese arabo, zone molto povere, a maggioranza di religione cristiano-copta: in alcune di quelle cittadine la migrazione ha provocato una trasformazione sociale lacerante, perché in certi quartieri non ci sono quasi più adolescenti maschi, tutti partiti da quando, nel corso del tempo, s’è radicato il convincimento comune che in Italia i giovani minorenni hanno diritto a essere accolti e alla completa assistenza. Un flusso che per anni, gonfiandosi sempre più, ha mandato in crisi la rete d’assistenza in Italia. Anche i ragazzi che s’erano riuniti nella famiglia/gang erano stati all’inizio accolti in comunità (è un obbligo di legge) in Sicilia e in Calabria, poi anche a Milano. Sono sempre scappati. Hanno trovato un’unica strada in cui identificarsi e rappresentarsi: la violenza di gruppo.

La Legge Zampa, per foraggiare le coop di partito, impone il mantenimento di tutti i clandestini ‘minori’ fino alla maggiore età. Ognuno ci costa circa 100 euro al giorno. Interi Comuni stanno andando in bancarotta per mantenere i figli degli immigrati. E non possono essere espulsi nemmeno se stuprano e commettono reati:

Minori commettono 268 stupri: non si possono espellere

Perché non si nascondono. L’obiettivo è importare masse afroislamiche per sostituirci:

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Le storie dei «minori non accompagnati» dall’Egitto hanno tutte caratteristiche quasi identiche.

Provengono da alcuni distretti a Sud del Paese arabo: in alcune di quelle cittadine la migrazione ha provocato una trasformazione sociale, perché in certi quartieri non ci sono quasi più adolescenti maschi, tutti partiti da quando, nel corso del tempo, s’è radicato il convincimento comune che in Italia i giovani minorenni hanno diritto a essere accolti e alla completa assistenza. Un flusso che per anni, gonfiandosi sempre più, ha mandato in crisi la rete d’assistenza in Italia. Anche i ragazzi che s’erano riuniti nella famiglia/gang erano stati all’inizio accolti in comunità (è un obbligo dovuto alla famigerata legge Zampa del PD, votata per foraggiare le Coop accoglienza) in Sicilia e in Calabria, poi anche a Milano.

Dopo essere stati mantenuti anni sono scappati e si sono dati a quello a cui i giovani maschi stranieri si danno in territorio straniero: la violenza di gruppo contro gli autoctoni.

A Milano s’allontanavano mai dal «loro» quartiere: il quadrante che va dalla stazione in fondo a via Vigevano, alla Darsena, alle Colonne di San Lorenzo. Qui bivaccavano di giorno, rapinavano di sera, spacciavano di notte.

Hanno commesso nove rapine dal 22 febbraio al 21 luglio 2019 (queste sono quelle accertate, ma potrebbero averne fatte almeno altrettante). Aggressioni violentissime, con i cocci delle bottiglie spaccate, sempre cinque contro uno. Le vittime: ragazzini soli scelti a caso, circondati e terrorizzati, derubati di soldi e cellulari, uno scaraventato sui binari di Porta Genova con la minaccia di tenerlo a terra all’arrivo di un treno. E poi le droghe, vendute e consumate nei pomeriggi e nelle notti in strada, hashish e farmaci, stupefacenti «poveri». Un ragazzino rapinato, di fronte ai poliziotti del commissariato di Porta Genova guidati dal dirigente Manfredi Fava, ha riferito una sua impressione che però racconta molto degli imputati in questa indagine durata mesi: «Era come se volessero dimostrare un riscatto attraverso una violenza eccessiva e ostentata».

Tipico di soldati di un esercito ostile.

Eccola, la deriva di cinque ragazzini egiziani (uno appena maggiorenne, altri tutti minorenni all’epoca dei fatti) arrivati in Italia come «minori non accompagnati», categoria che alimenta un flusso costante e ben identificato all’interno della più vasta migrazione dal Nord Africa.

Adolescenti a cui le famiglie fanno affrontare il viaggio da soli e che, per l’età, quando arrivano in Italia hanno diritto a un permesso e all’accoglienza in comunità, con la scuola e l’avviamento al lavoro. Tutto a spese dei contribuenti italiani: in Italia non si fanno figli perché ci costringono a mantenere i figli degli altri.

I dettagli degli arresti rivelano molti aspetti di questa storia. Negli ultimi mesi i poliziotti della squadra investigativa mettono insieme molte denunce, trovano i dettagli che le collegano, costruiscono i capi d’accusa contro la gang seguendo il filo della serialità, raccolgono i filmati, ascoltano testimoni. Tutta l’indagine viene seguita costantemente dal capo della Procura del Tribunale per i minorenni, Ciro Cascone. Alla fine, la settimana scorsa, arrivano i mandati d’arresto. Si scopre che uno, il maggiorenne e leader del gruppo, è stato già fermato per spaccio qualche mese fa ed espulso, accompagnato in Egitto. Un altro s’è dileguato (ha di certo lasciato Milano ed ora a suo carico nelle banche dati delle forze dell’ordine c’è un rintraccio).

Restano gli altri tre: il primo viene arrestato in tutt’altra attività, tra venerdì e sabato scorsi, in una serie di controlli della Squadra mobile alle Colonne di San Lorenzo. Stava spacciando. Gli altri due li trovano un paio di notti dopo proprio i poliziotti del commissariato, sempre alle Colonne, uno intorno alle 3 e il secondo intorno alle 6 del mattino. Si incontrano tutti al carcere minorile Beccaria, un paio scoppiano a piangere e confessano altre rapine, alcuni furti, qualche aggressione (tutti reati sui quali ora saranno fatti accertamenti).

E la cosa incredibile è che non possiamo espellerli nemmeno se spacciano, stuprano e uccidono: per la legge Zampa un minorenne deve essere mantenuto comunque.

Meloni, cosa aspetti ad abrogarla? Uno dei più grandi nemici di questa legge fu l’attuale capogruppo di FDI alla Camera, Malan.




4 pensieri su “Intere città africane senza maschi: “Tutti in Italia a caccia di donne””

  1. La signora Aspen intanto si sta dando da fare. Chissà come vede il futuro della figlia…

  2. La pseudoanalisi della signora sopra non mi stupisce. Per gli ‘economisti’ siamo tutti uguali, numeri. E se invece di 50 milioni di italiani metti un 10 milioni di nordafricani, un 15 milioni di subsahariani, 10 milioni di pachi-indo-bengalesi, e il resto a scelta, l’importante è che tu raggiunga comunque la cifra prefissata. Secondo loro basta giochicchiare con i numeri, e non cambia nulla in una società, la qualità degli uomini non esiste.

    1. …e come corollario vi e’ il divieto di sostenere che gli uomini (‘homo’) non sono tutti uguali, nemmeno nella stessa famiglia.

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