Hanno anche scelto il giorno perfetto. Tipico segnale che si tratta di processo politico e non penale. Chef Rubio è quanto di più lontano da noi, ma se criticare l’anziana dipendente statale a vita è reato, questo non è un Paese libero. La libertà di espressione è sacra. E non esiste, in democrazia, la figura del popolo eletto i cui membri sono più uguali degli altri. Esiste il cittadino. Punto.
L’idea che non si possa criticare qualcuno per le proprie posizioni politiche è osceno. E, sia detto: in democrazia ogni giudizio storico è lecito. E chi pensa di punire il cosiddetto ‘negazionismo’, invece di criticarlo su posizioni storiche, è un imbecille e un criminale.
Venti persone sono state denunciate dai carabinieri di Milano per le ingiurie postate sul web contro la senatrice Liliana Segre.
Tra loro, secondo quanto si è appreso, figura anche Chef Rubio.
L’accusa, per tutti, è diffamazione a mezzo telematico con l’aggravante delle motivazioni religiose, etniche o razziali.
Dopo che la stessa Liliana Segre aveva sporto denuncia il 6 dicembre 2022 ai carabinieri di Milano per minacce e ingiurie on line avvenute tra ottobre e dicembre 2022, la sezione telematica del Nucleo investigativo ha ora chiuso le indagini affidatele dalla Procura risalendo ai titolari di una serie di profili anonimi da cui la Segre aveva ricevuto ingiurie.
Gli identificati sono 17 uomini e 3 donne, tra i quali liberi professionisti, medici, assicuratori, infermieri, di varia estrazione sociale che sono stati quindi segnalati all’autorità giudiziaria, che ora dovrà decidere chi iscrivere per il reato ipotizzato.
Governo di BASTARDI.