Ragazza stuprata non si presenta in aula perché ha partorito: scarcerati i marocchini

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Al fine di farsi restituire una somma di denaro in precedenza rubatagli dalla stessa persona offesa, con l’aiuto di un complice, avrebbe sequestrato e quindi violentato una 25enne vicentina. A finire sul banco degli imputati due cittadini marocchini, fino a ieri entrambi ristretti in carcere: il 46enne Mustapha Belghiti (difeso dall’avvocato Massimo Martini del Foro di Ravenna) e Abdellatif El Hachimi, 20enne senza fissa dimora (rappresentato dall’avvocato mantovano Giovanni Gasparini). Stando al novero delle accuse, al primo sono addebitate le ipotesi di cessione di stupefacenti, esercizio arbitrario delle proprie ragioni, violenza privata, lesioni, minacce, violenza sessuale, detenzione illegale di armi e sequestro di persona. Fattispecie quest’ultima chiamato a risponderne in concorso con il secondo imputato.
Nello specifico, i fatti a loro ascritti occorsi a Quingentole, risalgono a poco meno di un anno fa, allorché la presunta vittima, da qualche tempo dimorante nell’abitazione del 46enne, avrebbe deciso di troncare con lui ogni rapporto non prima però di sottrargli 2mila euro. Una volta scoperto l’ammanco, sarebbe quindi scattata la rappresaglia dell’uomo. Dopo aver individuato infatti il luogo ove la donna si nascondeva e fattosi restituire parte dei suoi soldi, tra il 13 e il 14 febbraio 2022, l’avrebbe quindi dapprima percossa e minacciata di morte con un coltello per poi, riportata nel proprio appartamento, abusando di lei sessualmente e costringendola altresì a subire un rapporto completo non consenziente. Infine segregandola per due giorni all’interno dell’abitazione, sotto stretta sorveglianza del complice, prima che la giovane riuscisse a fuggire. Dopo una perdurante irreperibilità processuale, la giovane era stata rintracciata a fine ottobre scorso nel Padovano. Ma anche nella seduta di ieri, benché già sottoposta ad accompagnamento coattivo, la donna non ha presenziato all’udienza per testimoniare avendo partorito solo pochi giorni fa. Motivo questo che ha indotto il presidente del collegio giudicante, Enzo Rosina ad accogliere la doppia istanza difensiva di scarcerazione dei due imputati, disponendo altresì nei loro confronti la misura dell’obbligo di dimora, (per Belghiti a Quingentole e per El Hachimi a Sermide) nonché del divieto di avvicinamento alla parte offesa. Prossima udienza il 13 marzo.