Calci in pancia alla moglie incinta, marocchino: “E' mia, la picchio quando voglio”

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Reggio Emilia, Toano, un uomo di 40 anni di nazionalità marocchina ha colpito con pugni in faccia, schiaffi e soprattutto calci alla pancia la moglie incinta di 32 anni. Era arrivata all’ottavo mese di gravidanza. Per lui, un impiegato, sono scattate le manette grazie alla prontezza della donna che è riuscita a denunciare l’accaduto su WhatsApp grazie alle foto con le lesioni in viso che aveva inviato alla madre e che sono risultate determinanti per l’accusa all’uomo. “È mia moglie, la picchio quando voglio, le faccio quello che voglio”: sono state le parole feroci del 40enne impiegato marocchino alla suocera che si era precipitata a casa della figlia rispondendo a un suo Sos.

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Lo scenario di degrado e la brutale ferocia dell’uomo si evincono dal racconto della suocera ai carabinieri di Toano. Lo hanno riferito all’Ansa i militari dell’Arma. “È mia moglie, la picchio quando voglio, tu non ti intrometti fra di noi… Gli faccio quello che voglio”: sono parole agghiaccianti che l’uomo più volte ripeteva, aduso alle violenza domestica nonostante la donna fosse incinta. La madre della povera vittima avrebbe detto do essere a conoscenza di quello che accadeva in casa alla figlia. I carabinieri siono statia abili e veloci facendo arrestando l’uomo in flagranza di reato. L’ambulanza ha quindi condotto la donna d’urgenza all’ospedale di Sassuolo per scongiurare qualsiasi problema al feto: per ora i sanitari l’ hanno giudicata guaribile con una prognosi di 15 giorni.

La Procura di Reggio Emilia sul caso ha deciso di aprire un’inchiesta, apprendiamo dal Giornale online. L’uomo, artefice dell’abominio di prendere a calci la moglie incinta, ha dei precedenti. Non sarebbe la prima volta che il marocchino infierisce sulla coniuge con violenze anche davanti ai due figli minorenni. L’ultimo evento, il più violento per fortuna si è concluso con l’arresto dell’uomo avvenuto nella notte tra domenica 22 gennaio e lunedì 23.

“Sei mia”. L'orrore del marocchino sulla moglie incinta




9 pensieri su “Calci in pancia alla moglie incinta, marocchino: “E' mia, la picchio quando voglio””

  1. scusate ma non sapete che in Islam, le mogli vengono vendute da bambine?

    Anche i fascisti della abissina, erano ben lieti di comprare mogli bambine, quando colonizzavano l’Africa.
    Il fascista Idro Montanelli,
    in diretta TV definiva la sua moglie bambina,
    un animalino docile.

    La stessa Meloni, seppur inneggiante a Mussolini
    poteva sognarsi di diventare primo ministro ad i tempi di Mussolini.
    Esattamente come le donne islamiche, che inneggiano all’Islam.

    In verita cosi come ci sono uomini e uomini, ci sono anche donne e donne.
    Le donne kurde partigiane sparano a questi fascisti, che vogliono imporrre la giurisprudenza islamica, per cui la donna e’ un oggetto dell’uomo.
    E lo facevano anche le donne italiane nel 1940, sebbene erano una ristretta minoranza rispetto alla totalita,

    Ecco perche la vera subclassificazione umana,
    non deve essere fatta tra neri e bianchi,
    bensi tra partigiani e tutto il resto (subumani).

    Ad una donna partigiana, devono essere dati gli stessi diritti e pari dignita dell’uomo.
    Mentre una donna catto-fascio-PDocchia
    deve essere sottomessa esattamente come un uomo catto-fascio-PDocchio.

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