Spacciatore marocchino adescava bambini al parco

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Vengono a spacciare, stuprare e uccidere. Sono clandestini, pregiudicati, ma non li espellono per anni.

“Ronnie” era conosciuto a Busto, ma il nome non corrisponde a una identità regolare, trattandosi di un 26enne marocchino in Italia in modo irregolare, con altri precedenti e senza fissa dimora. Un quadro perfetto, per un soggetto rassicurante in piena regola. E l’uomo era conosciuto per essere un pusher di hashish e per avere clienti, molto giovani, che l’uomo adescava nei parchi pubblici dopo brevi appuntamenti telefonici. Il “Comerio” e il parco del “Museo del Tessile”, ma anche piazza Garibaldi nei pressi della fontana o vie del centro i luoghi preferiti.

Il pusher nordafricano era solito effettuare scambi fugaci con i clienti affezionati, senza guardare all’età. Spesso, infatti, questi erano minorenni, e acquistavano tranquillamente qualche dose di hashish da “Ronnie”. Tuttavia gli uomini della polizia hanno temporeggiato nell’arresto, pur avendolo già fermato con qualche dose di droga e soldi, ma hanno agito con circospezione. Due le motivazioni: le dosi di droga poco ingenti e la volontà di ricostruire precisamente la rete di contatti e clienti dell’uomo.

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Infine ieri mattina, venerdì 20 gennaio, la svolta nelle indagini. Il Commissariato, che aveva proposto alla Procura della Repubblica di richiedere un’Ordinanza di custodia cautelare per l’uomo, ha emesso il provvedimento da parte del GIP che è divenuto esecutivo. E per “Ronnie” si sono aperte le porte del carcere.

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