Anni per espellere un pericoloso clandestino marocchino

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Il nostro sistema di espulsioni non funziona. Servono aerei militari, non aerei di linea. E i centri di espulsione devono essere grandi campi in basi militari con aeroporto.

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L’Ufficio Immigrazione della Questura del Vco ha ottenuto l’espulsione di un cittadino marocchino di 60 anni, tra gli arrestati dell’operazione “Pepe Amaro”, legata a un’indagine intorno a un bar di Pallanza, oggi chiuso, portando all’arresto di persone che controllavano tutto lo spaccio nella zona

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Era noto per una lunga serie di reati, dai furti, alla detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, alla guida in stato di ebbrezza. L’Ufficio Immigrazione della Questura del Vco ha ottenuto l’espulsione di un cittadino marocchino di 60 anni, tra gli arrestati dell’operazione “Pepe Amaro”, legata a un’indagine intorno a un bar di Pallanza, oggi chiuso, portando all’arresto di persone che controllavano tutto lo spaccio nella zona. Il bar era tra i pochi che sono stati chiusi dal Questore. L’uomo era stato raggiunto da un provvedimento di custodia cautelare in carcere insieme ad altre 11 persone.

Successivamente, il Questore del Vco gli ha rigettato la richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro autonomo in quanto persona socialmente pericolosa. L’uomo è rimasto comunque in Italia, da clandestino, violando la legge sull’immigrazione. Per questo è stato raggiunto da decreto di espulsione con ordine di lasciare il territorio entro sette giorni, che non ha mai ottemperato.

Ieri pomeriggio, in seguito alla convalida del Giudice di Pace del provvedimento di espulsione e di accompagnamento coattivo alla frontiera, la Polizia lo ha accompagnato all’aeroporto di Malpensa e fatto salire su un aereo per il Marocco.