Sposa un immigrato e diventa la sua schiava: vita da inferno, bastonata

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Ha reso un inferno la vita della compagna perché pretendeva i suoi soldi. L’ha picchiata, umiliata e insultata ripetutamente, obbligandola a consegnargli diverse somme di denaro nel corso del tempo. Per quei fatti Dorjan Alcani, 33 anni, è stato ora condannato a 4 anni e sei mesi di reclusione e a 2 mila euro di multa. L’imputato è stato inoltre interdetto dai pubblici uffici per la durata di cinque anni.

I fatti contestati all’imputato erano avvenuti in città in un periodo antecedente e prossimo al 24 ottobre del 2020. Alcani doveva rispondere dei reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate ed estorsione continuata ai danni della convivente, di 42 anni.
L’imputato l’ha sottoposta a vessazioni quotidiane, aggressioni sia fisiche che verbali, l’ha percossa con pugni alla testa, alle costole e alle gambe perché voleva contanti dalla vittima.

L’episodio più violento riportato nel capo di imputazione risale al 24 ottobre. Quel giorno, in occasione dell’ennesima richiesta di denaro, Alcani aveva assalito la donna mandandola all’ospedale. L’aveva presa per i capelli, tirandoli con forza. Poi le aveva sferrato diversi colpi violenti a mani nude. Dopodiché aveva impugnato un bastone di ferro e lo aveva utilizzato per infliggerle colpi ancora più potenti.

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Alla fine, lei era stata costretta a dargli 25 euro per farlo smettere. Dopodiché la malcapitata si era presentata piuttosto malconcia al pronto soccorso dell’ospedale per farsi visitare. In quella circostanza i medici le avevano riscontrato numerose contusioni in varie parti del corpo. La paziente era stata tenuta in osservazione per qualche ora ed era stata successivamente dimessa con una prognosi iniziale di una decina di giorni, salvo complicazioni.

Quell’episodio aveva rappresentato la goccia che aveva fatto traboccare il vaso. La vittima aveva infatti sporto denuncia, portando finalmente alla luce ciò che era costretta a subire. Le forze dell’ordine avevano raccolto la sua denuncia e avviato le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica. Che, al termine dell’attività investigativa, aveva chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio dell’imputato.

Il processo
Il processo si è svolto davanti al tribunale in composizione collegiale, presieduto dal giudice Filippo Lagrasta. E si è concluso l’altro giorno, quando è stata pronunciata la sentenza di condanna a carico di Alcani.