Ammazzata a Roma, avvocato africano: “E’ colpa della società”

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Delirio dell’avvocato del finto italiano Bonaiuti. Su questa notizia:

Avvocata ammazzata dall’ex di origine africana: conta il sangue, non il nome

La colpa è della società, secondo l’avvocato:

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“Se tutti avessero fatto il loro dovere, il loro compito di cittadini questa ragazza sarebbe ancora viva. La ragazza sembra abbia chiesto aiuto: nessuno ha avuto modo di riscontrare questa richiesta di aiuto o forse non ha voluto ma questo lo appureremo. In questa vicenda ci sono due vittime”.

Da ricovero anche l’avvocato. A questo punto, ha molto più senso il nostro SE: “Se la famiglia di Bonaiuto fosse rimasta in Africa, la ragazza sarebbe ancora viva”

“Se tutti avessero fatto il loro dovere, il loro compito di cittadini questa ragazza sarebbe ancora viva. La ragazza sembra abbia chiesto aiuto: nessuno ha avuto modo di riscontrare questa richiesta di aiuto o forse non ha voluto ma questo lo appureremo. In questa vicenda ci sono due vittime”. Lo ha detto l’avvocato Fabio Taglialatela, difensore di Costantino Bonaiuti, l’ingegnere di sessantuno anni arrestato dalla polizia dopo aver sparato a Martina Scialdone, l’avvocatessa di 34 anni uccisa venerdì sera fuori da un ristorante in via Amelia al Tuscolano a Roma. La procura di Roma, con i pm del pool antiviolenza coordinati dal procuratore aggiunto Michele Prestipino, contesta a Bonaiuti l’omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dai motivi futili e abietti rappresentati dalla gelosia e dall’aver agito contro una persona a lui legata da relazione affettiva. Bonaiuti, arrestato dalla polizia dopo essere scappato, comparirà questa mattina davanti al gip per l’interrogatorio di convalida dell’arresto.

“C’è stato un ritardo generalizzato, pare la ragazza sia andata a chiedere aiuto dopo l’aggressione ma sembra non abbia ricevuto alcun sostegno – ha aggiunto il penalista entrando a piazzale Clodio per l’udienza di convalida – Non c’è stata alcuna premeditazione. Non si tratta di omicidio volontario o preterintenzionale, è stato il tragico errore di un soggetto che forse voleva porre fine alla sua vita e che ora soffrirà per sempre. Le difficoltà psicologiche e psichiatriche del mio assistito sono certificate, era seguito da un centro per una forma depressiva – prosegue il difensore – . Non è questa difficoltà che ha dato luogo all’evento, lui ha avuto sempre un atteggiamento cordiale, non c’è stata mai nessuna denuncia nei suoi confronti. Possiamo parlare di depressione ma assolutamente controllata tanto che il mio assistito svolge il suo lavoro”.




Un pensiero su “Ammazzata a Roma, avvocato africano: “E’ colpa della società””

  1. poteva andare a chiedere aiuto a mattarella alla sboldrakka alla spompino , alla proprietaria del cane , e allo stesso cane multimiliardario…ecco sig avvocato precisi meglio, non è colpa nostra , ma sta tipa avrebbe dovuto chiedere aiuto a chi ogni santo giorno ci rompe Li cojoni con l’accoglienza , ecco se fosse andata da loro magri l’avrebbero aiutata o magari il negro avrebbe aiutato la società eliminando sti cancri parlanti (a vuoto , aggiungerei io), poi …., tu aiuti una che dopo una settimana si rimette con un altro uguale????, ma avvocato sta scherzando…. e il libero arbitrio dove lo mettiamo??, nessuno all’inizio ha obbligato sta tizia dalle dubbie capacità intellettive a mettersi col negro bianco italiano, chi eventualmente non è intervenuto ha fatto bene , magari si beccava una pallottola anche lui per chi poi? per una che era la femmina da monta di un negro…. ma scherziamo!??

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