E’ morto Gianluca Vialli. I media, in questi casi, si perdono in grandi panegirici preparati già da mesi, in attesa della fine annunciata. Questo, per loro, è un periodo molto grasso.
Di Vialli, tra le tante vittorie, ricordiamo i Mondiali italiani, quelli del ’90: dovevano essere i suoi mondiali, doveva esserne il protagonista annunciato, furono invece mondiali da comprimario di Baggio e Schillaci, per il centravanti che con Mancini formava la coppia d’oro del calcio italiano.
Eppure, Vialli servì il cross per il primo gol di Schillaci, quello che, scherzo del destino, cambiò il corso di quel mondiale e cambiò le gerarchie. E fu sempre suo il tiro sulla cui respinta Schillaci ci portò in vantaggio contro l’Argentina, nella maledetta semifinale di Napoli.
Per lui fu l’ultima partita in un mondiale. Niente Usa ’94. Una storia, quella con l’Italia, recuperata nella magica notte di Wembley del 2021.
Da Roma a Londra. Come la sua vita.