Immigrati bruciano ‘poliziotto’, invece di espellerli preparano un’altra legge liberticida

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Famiglia di immigrati brucia poliziotto manichino: denunciati padre e figlio

I meloniani, invece di pensare ad espellere i responsabili e quelli come loro, vogliono un nuovo reato di opinione. Che alla fine, in mano alle toghe rosse, finirà per reprimere il dissenso di chi è contro l’immigrazione.

I reati di istigazione sono indegni di una nazione civile. L’Italia ha bisogno di aerei carichi verso casa loro di questi criminali di importazione, che invece, voi, continuate a fare arrivare coi famigerati ‘decreti flussi’.

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Ricordiamo che i due sudamericani, padre e figlio, sono ‘regolari’. Il figlio arrivato coi famigerati ‘ricongiungimenti familiari’. Smettetela di creare leggi liberticide che, in mano alle toghe finiscono per reprimere il dissenso, e occupatevi di liberare l’Italia dai criminali.

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“Come deputato lavorerò per presentare una proposta di legge per inasprire le pene nei confronti di chi istiga l’odio nei confronti delle forze dell’ordine, inasprire perché siamo in un periodo complicato. Qui c’è una doppia istigazione: c’è il filmato che viene messo in rete e poi quelli che si vedono nelle immagini, che urlano di gioia quando il manichino esplode”, dichiara Riccardo De Corato, deputato di Fratelli d’Italia, raggiunto telefonicamente da ilGiornale.it.

Ed è proprio quella esaltazione collettiva nel vedere la rappresentazione di un uomo dello Stato che esplode a fare forse più male del gesto stesso. “Credo che sia il caso di inasprire le pene, anche perché l’autore del gesto, lo sottolineo, è uno straniero”, ha specificato Riccardo De Corato, parlando di “indegna raffigurazione”. Davanti a gesti come questi sottolinea il deputato, “ci vuole una maggiore tutela nei confronti delle forze dell’ordine, perché siamo in un periodo in cui ci sono molti stranieri irregolari. Sono sbarcati più di 100mila stranieri solo quest’anno e abbiamo una situazione nelle periferie, soprattutto a Milano, molto molto complicata, e le forze dell’ordine devono poter intervenire più serenamente in situazioni difficili”.

Ovviamente sconcertati sono anche gli esponenti sindacali delle forze dell’ordine, in particolare i rappresentanti degli agenti di polizia, che si sentono ancora una volta esposti a una violenza insensata. “Sappiamo tutti che la legge non ammette ignoranza e se è vero che siamo il Paese in cui ‘fatta la legge trovato l’inganno’, ci sono alcuni atteggiamenti che, purtroppo, sono di una violenza tale, soprattutto comunicativa, che non può essere ignorata”, dice Pasquale Griesi, segretario regionale Lombardia Fsp – Polizia di Stato, non senza rabbia, raggiunto da ilGiornale.it. “Costruire, dipingere un manichino vestito da poliziotto con tanto di scritta ‘polizia’ bagnarlo con della benzina (4/5 litri), dargli fuoco e scoprire che all’interno vi sono delle bombe con l’intento che il manichino del poliziotto possa essere distrutto senza che abbia scampo, è qualcosa di macabro”, prosegue il sindacalista.

E non si può non provare rabbia davanti a quelle immagini: “Il vilipendio (sostanzialmente significa disprezzare apertamente e con modalità molto offensive) è ancora reato. Incendiare il manichino su un marciapiede avrà sicuramente creato danni alla sede stradale, con un esborso da parte dei cittadini per il ripristino. Il politicamente corretto ha creato questi ‘pupazzi’ elogiati dai social, che nella vita reale faticherebbero a vivere”. Sottolineando che la segreteria milanese del sindacato Fsp darà mandato ai suoi legali, Pasquale Griesi ci ha tenuto a ricordare le parole di Sergio Mattarella nel suo ultimo discorso: “La Repubblica è nel sacrificio di chi indossando una divisa, rischia per garantire la sicurezza di tutti”.