Beccaglia, condannato a 1 anno e 6 mesi per una toccata: “E’ violenza sessuale” 🤡

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Uno Stato barzelletta. Gli immigrati che ammazzano finiscono in clinica perché ‘matti’, una tastata di culo diventa “violenza sessuale”.

Sia chiaro: abbiamo definito un atto volgare quello del tifoso e censurabile dall’inizio, ma non certo una violenza sessuale. Non c’è proporzionalità nella sedicente giustizia italiana.

La violenza sessuale è una cosa maledettamente seria. E non è una pacca sul culo da parte di un idiota.

È di 1 anno e 6 mesi per violenza sessuale la condanna inflitta al termine del processo con rito abbreviato al ristoratore marchigiano Andrea Serrani, accusato di avere molestato la giornalista Greta Beccaglia, impegnata in un servizio in diretta al termine della partita Empoli-Fiorentina la sera del 27 novembre 2021.

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Il giudice del Tribunale di Firenze ha disposto la sospensione della pena per 5 anni subordinandola alla partecipazione del condannato ad apposito percorsi di trattamento psicologico per evitare di ripetere le condotte abusanti.

Serrani, tifoso della Fiorentina, è stato anche condannato a una provvisionale di 10mila euro nei confronti della giornalista e di 5mila a favore dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana, della Federazione Nazionale della Stampa e dell’Associazione Stampa Toscana, costituiti parte civile nel procedimento per violenza sessuale contro la cronista.

E deve anche pagare il pizzo ai ‘giornalisti’.




8 pensieri su “Beccaglia, condannato a 1 anno e 6 mesi per una toccata: “E’ violenza sessuale” 🤡”

  1. Quello che gli ha toccato il culo in diretta è un imbecille. Perché queste cose in pubblico non si fanno. Magari è eccessiva la condanna penale a 1 anno e 6 mesi. Però, lei non era consenziente alla toccata di una zona erogena quale è il culo, e quindi effettivamente si tratta di violenza sessuale. Lo si poteva condannare a massimo 10 mesi. Mica l’ha penetrata.

    Certo, se lui per una toccata di culo ad una tizia che non è più illibata da chissà quanto, è stato condannato ad 1 anno e 6 mesi di reclusione, i quattro ne(g)ri che hanno stuprato e ucciso la piccola Desireé Mariottini a Roma, meriterebbero la pena di morte, visto che la ragazzina era ancora vergine. Eh sì, perché essendo modestamente io un gentiluomo di vecchio stampo, chi deflora una ragazza ancora vergine attraverso lo stupro va condannato o a morte o alla castrazione. A prescindere se l’autore è autoctono o allogeno.

      1. E certo, nell’ultimo mezzo secolo il lavaggio del cervello operato dai mass media sulle donne bianche e cristiane ha portato inesorabilmente all’imputtanimento delle medesime. Tutto merito dell’ideologia marxista culturale francofortista diffusa come un virus SOLO nelle società occidentali popolate dai bianchi, fondata sul regresso morale, etico e civile delle persone.

        Se prima di allora, anche il più timido dei maschi aveva avuto anche una sola esperienza sessuale grazie all’esistenza delle case chiuse (vergognosamente abolite dalla Legge Merlin del 1958), oggi invece è destinato all’illibatezza e al celibato involontari, a vita. Perché queste donne promiscue di oggi non li cagano, anzi gli fanno pesare il fatto di essere timidi e li mortificano.

  2. Chi ha voluto queste leggi femministe, i vari associazionismi del menga con sovvenzioni pubbliche anche delle Tue tasse, puntano a li sordi, il penale è solo una cosa punitiva in più, ciò a cui puntano è un titolo di credito di migliaia o decine di migliaia di euro di lavoro altrui.

I commenti sono chiusi.