Infantino: “Mondiali, diritti gay? In campo si gioca a calcio”

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A parte una serie di sciocchezze, Infantino ne ha detta una giusta: in campo si gioca a calcio, non si fa politica. Non esiste, come pretendono i missionaristi americani, una verità assoluta che loro devono imporre agli altri, ma diverse concezioni della vita che vanno rispettate.

Loro non vogliono un mondo di differenze, a un mondo globale: la globalizzazione è annichilimento delle differenze, è americanizzazione. Americanizzazione nella sua peggiore accezione. Prima lo hanno fatto con gli Stati del Sud che avevano fatto la secessione, ora vogliono farlo con tutti glia ltri.

“Ognuno è libero di esprimere le proprie convinzioni, in modo rispettoso, ma quando si tratta del campo di gioco bisogna proteggere il calcio. Ci sono culture diverse, modi diversi di vedere le cose. Come Fifa dobbiamo prenderci cura di tutti. Non discriminiamo nessuno in base ai valori e ai sentimenti che ha. Si tratta solo di rispettare i regolamenti. Nel campo di gioco si gioca a calcio. Ed è quello che abbiamo fatto…”, le parole di Infantino.

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“Tra una gara e l’altra ognuno può esprimere la propria opinione, ma per 90′ minuti regaliamoci questo momento di gioia”, ha aggiunto Infantino, sottolineando che “i regolamenti sono lì per proteggere 211 squadre di calcio e i loro tifosi, che vogliono venire e godersi il calcio. Credo che stiamo difendendo i valori, stiamo difendendo i diritti umani, stiamo difendendo i diritti di tutti. Ma credo anche che quei tifosi che vengono allo stadio, e a miliardi guardano i Mondiali in Tv, hanno i loro problemi. Vogliono solo passare 90 minuti, o 120 minuti, o 120 minuti con i rigori, senza dover pensare ad altro che godersi un momento di piacere, gioia ed emozione”. Infantino si è poi detto convinto che l’eredità del Mondiale sia “una migliore conoscenza del mondo arabo”.

“Questo Mondiale ha mostrato una forza di coesione enorme: la Fifa ringrazia tutti coloro che sono stati coinvolti, il Qatar, i volontari: hanno resto questa edizione la migliore di sempre su tutti i fronti”, ha affermato. “Il calcio è diventato veramente globale come dimostra la prima squadra africana in semifinale”, ha proseguito Infantino che ha parlato “dell’unanime apprezzamento del Consiglio Fifa per questo mondiale e per il potere coesivo unico che ha dimostrato”. Tra tutti gli aspetti positivi il numero uno del calcio mondiale ha sottolineato la “prima donna arbitro, oltre tre milioni di spettatori allo stadio, 5 miliardi davanti alla tv”, lodando il comportamento dei tifosi e “l’atmosfera gioiosa” del torneo, le “partite incredibilmente competitive con qualche sorpresa e alcuni grandi gol”.

Sono stati i mondiali più brutti di sempre, con l’apoteosi dell’arbitra. Ma questo è un altro discorso.




Un pensiero su “Infantino: “Mondiali, diritti gay? In campo si gioca a calcio””

  1. L’Occidente in cui viviamo e che è conosciuto da tutti gli altri, è un Occidente contraffatto. Il progressismo, il femminismo, l’omotransessualismo, l’immigrazionismo, e altre puttanate contemporanee facenti parte del marxismo culturale francofortista creato dalla mafia aschenazita ai popoli europei, non rappresentano in alcun modo la cultura e la civiltà occidentale. Di matrice greco-romano-cristiana. E, soprattutto DI RAZZA BIANCA.

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