Soumahorogate: “Spregiudicatezza criminale” dicono le carte che inchiodano i Soumahoro

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Liliane Murekatete, moglie del deputato africano Soumahoro, risulta indagata dalla procura di Latina nell’ambito dell’inchiesta sui fondi percepiti dalla cooperativa Karibu per l’accoglienza degli immigrati scrocconi.

Oltre a lei sono indagati la madre Marie Therese Mukamitsindo e il fratello, Michel Rukundo:

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Si legge nell’ordinanza del Gip di Latina Giuseppe Molfese, che Lady Soumahoro in concorso col fratello e con la madre, nella loro qualità di consiglieri di amministrazione della Karibu, dal 2018 a oggi “al fine di evadere l’imposta sui redditi e sul valore aggiunto indicavano (o omettevano di vigilare affinché altri e in particolare la Mukamitsindo indicassero) elementi passivi fittizi, utilizzando fatture relative a operazioni inesistenti emesse dall’associazione di promozione sociale ‘Jambo Africa’”, per un imponibile complessivo di 55.701 euro, “con Ires dovuta e evasa pari a complessivi 13.368 euro”. I tre, “seppur allo stato formalmente incensurati, hanno mostrato elevata spregiudicatezza criminale nell’attuare un programma delinquenziale a gestione familiare protratto nel tempo e rivestendo le qualifiche societarie documentate in atti”.

L’inchiesta della procura di Latina ha al momento 5 persone sul registro degli indagati. Oltre a Mukamitsindo, Murekatete e Rukundo, ci sono Richard Mutangana, Ghislaine Ada Ndongo e Christine Kabukoma. Tutti africani che rubavano agli italiani lucrando su invasori africani.

Secondo quanto riporta l’ordinanza del gip: “L’indagine ed il correlato procedimento penale ricostruiscono un collaudato sistema fraudolento fondato sull’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni soggettivarnente e oggettivamente inesistenti e altri costi inesistenti adoperati dalla Karibu nelle dichiarazioni relative agli anni 2015-2016- 2017- 2018 e 2019 non solo con la specifica finalità evasiva ma per giustificare in sede di rendicontazione la richiesta di finanziamenti alla Direzione Centrale del sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati”.

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Sempre il gip Molfese scrive nell’ordinanza: “occorre inquadrare i rapporti tra Karibu, beneficiaria delle fatture indicate in dichiarazione, e le emittenti Jambo e Consorzio Aid Italia. Dagli elementi acquisiti emergonoindici univoci per ritenere la Jambo e il Consorzio Aid strutture satelliti riconducibili alla solaKaribu, risultando essere schermi fittizi per l’esecuzione di un illecito meccanismo fraudolento a gestione familiare”.

Il gip prosegue scrivendo che la suocera del deputato Aboubakar Soumahoro, Marie Therese Mukamatsindo, e i figli Michel Rukundo e Liliane Murekatete, “hanno mostrato elevata spregiudicatezza criminale nell’attuare un programma delinquenziale, a gestione familiare, protratto nel tempo e rivestendo le qualifiche societarie documentate in atti”.

La procura di Latina ha applicato nei confronti del consiglio di amministrazione della cooperativa Karibu la misura cautelare interdittiva del divieto di contrattare, per un anno, con la pubblica amministrazione e di esercitare per lo stesso periodo imprese e uffici direttivi di persone giuridiche.Inoltre è stato applicato un sequestro preventivo pari a oltre 639 mila euro nei confronti di Marie Therese Mukamitsindo e di oltre 13 mila euro nei confronti di altri due indagati. Sulle misure interdittive applicate, l’ordinanza precisa come “d’altra parte, le misure interdittive temporanee applicate per la durata massima di un anno, svolgeranno funzione preventiva, scongiurando non solo la prosecuzione delle condotte illecite nelle cariche societarie ad oggi ricoperte ma, altresì l’eventuale ulteriore attività mediante altri enti di nuova costituzione. Se infatti, indubbiamente Maria Terese Mukamitsindo ha svolto e svolge un ruolo centrale nella dinamica delittuosa, anche i figli Michel e Liliane hanno offerto consapevole e attiva partecipazione al meccanismo fraudolento prospettato”.

C’è anche Michel Rukundo tra i sei indagati dalla procura di Latina nell’inchiesta relativa all’attività delle coop coinvolte nella gestione di richiedenti asilo e di minori non accompagnati. Dalle indagini, parole del gip, emerge “un collaudato sistema fraudolento fondato sull’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni soggettivamente e oggettivamente inesistenti e altri costi inesistenti adoperati dalla Karibu”. Rukundo è il fratellastro di Liliane Murekatete, moglie del deputato Aboubakar Soumahoro. Sono entrambi figli di Marie Therese Mukamitsindo.

Michel Rukundo nasce in Ruanda, a Ngoma, il 25 aprile del 1985. Dal sito BlackPost con cui collabora scopriamo che “fuggito dal Ruanda, con la famiglia, a causa della guerra civile e del genocidio, è arrivato in Italia nel 1994. Consegue la laurea in Relazioni Internazionali e Scienze politiche presso l’Università Roma Tre e presso la stessa, un successivo master in Imprese Cooperative. Il suo percorso formativo continua con un master in euro progettazione, a Bruxelles. Rappresenta la società cooperativa Aid Italia – agenzia per i diritti, ente attivo nell’ambito dell’accoglienza globale, nonché alla cooperazione internazionale, nell’ambito del nuovo paradigma della cooperazione sostenibile, oltre che all’attività divulgativa”. Nel corso degli anni in cui Karibu gestiva l’accoglienza dei migranti nei centri della provincia di Latina, Michel Rukundo è stato componente del consiglio di amministrazione assieme alla madre Marie Therese Mukamitsindo e alla sorellastra Liliane Murekatete. Inoltre, Rukundo era amministratore anche del consorzio Aid, altra cooperativa protagonista del sistema di accoglienza dei migranti in provincia di Latina.

La procura di Latina gli contesta una serie di reati tributari che avrebbe commesso alla guida del consorzio Aid, altra cooperativa sociale orbitante nella sfera di controllo della famiglia del deputato Soumahoro. Secondo il gip, Rukundo, quale amministratore unico del consorzio Aid e successivamente presidente del consiglio di amministrazione, “al fine di consentire alla società cooperativa l’evasione delle imposte sui redditi e sul valore aggiunto emetteva nei confronti di detta società fatture relative ad operazioni inesistenti relative all’anno d’imposta 2017 per complessivi euro 28.137, 50 euro e per un imponibile di ammontare complessivo pari a 26.797,62 euro con IVA dovuta pari a 1.339,88 all’anno d’imposta 2018 per complessivi euro 6.400 euro e per un imponibile di ammontare complessivo pari a 6.095,24 euro con Iva dovuta pari a 304,76 euro”

Sempre dall’ordinanza, il giudice sottolinea come “i tre indagati (Marie Therese Mukamitsindo, Liliane Murekatete e Michel Rukundo, ndr) seppur allo stato formalmente incensurati hanno mostrato elevata spregiudicatezza criminale nell’attuare un programma delinquenziale a gestione familiare protratto nel tempo e rivestendo le qualifiche societarie documentate”. A Rukundo sono stati sequestrati preventivamente 13.368,42 euro su disposizione della procura di Latina.