Fra il 2013 e il 2016, «grazie al direttivo dell’ Ucoii è stato fatto un lavoro di raccolta fondi molto valido con il Qatar che ci ha consentito di procurarci 25 milioni di euro. Sono soldi del Qatar charity», spiegava nel maggio 2016 Ezzedin Elzir, allora presidente dell’Unione delle Comunità islamiche in Italia. Cinque milioni sarebbero finiti a Bergamo, e proprio parte di quei soldi sarebbero stati utilizzati per l’offerta all’asta con la quale si è tentato di comprare la chiesa.
A capo della fondazione che ha vinto l’asta, infatti, c’è Imad El Joulani, giordano. Che dalla Qatar Charity Foundation ha ricevuto ben 5 milioni di euro per realizzare moschee a Bergamo: lui ne ha utilizzata una parte per accaparrarsi la chiesa. Progetto sventato poi dall’intervento del governatore leghista della Lombardia, Fontana.
Ma con l’appoggio del Pd e i soldi del Qatar, ora ci stanno riprovando. Lo ha annunciato a novembre l’imam ‘locale’:
Moschea a Bergamo: i soldi dal Qatar ci sono, ora serve un luogo.
Il Centro culturale islamico sembra sempre più vicino al suo sogno di costruire un “oratorio” islamico con luogo di culto, campi, libreria.
Una vera e propria base militare islamica con madrassa compresa dove indottrinare i piccoli musulmani arrivati coi ricongiungimenti familiari. Tutto coi soldi del Qatar e l’aiuto del Pd.
Ecco allora il proliferare di 43 moschee e centri islamici sparsi un po’ dovunque nella Penisola, nonostante che l’ Unità di Informazione Finanziaria (UIF) della Banca d’ Italia abbia messo in evidenza che fra le segnalazioni scaturite da anomalie finanziarie ce ne siano molte «rilevate su rapporti intestati a organizzazioni senza scopo di lucro, di matrice religiosa e/o caritatevole (centri culturali islamici, associazioni, fondazioni, Onlus, etc.)».
Avevano iniziato con i fondi necessari a ultimare la moschea di Colle Val d’ Elsa, nel Senese, per proseguire con i loro investimenti religiosi in Sicilia con oltre 7milioni di euro, in particolare nella provincia di Ragusa, ma anche a Palermo, Catania, a Mazara del Vallo e nel Messinese. Sono luoghi simbolici della riconquista islamica, dopo la fine della dominazione araba nell’isola.
Ma non si disdegna nemmeno il resto del territorio italiano, con donazioni che arrivano ai centri islamici di Olbia, Taranto, Roma e Frosinone, per finire a Lecco, a Brescia, a Saronno nel Varesotto, alla comunità turca Milli Görus di Milano, alla provincia di Mantova e infine a Modena, alla provincia di Ferrara e a Ravenna, passando per Verona e Vicenza.