Marocchini devastano gli Champs Élysées: vanno cacciati dall’Europa – VIDEO

Vox
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FdI, in una sorta di resa ai barbari, ha chiesto udienza al console marocchino perché si occupi lui di garantire l’ordine pubblico a Milano, offrendo agli invasori una piazza dove fare i propri comodi.

Ecco cosa hanno fatto ieri sera a Parigi:

Con gli invasori non si tratta. Gli invasori si cacciano. E i nostri politici traditori, venduti ai soldi del Qatar, vanno appesi al palo più alto delle piazze che vogliono regalare.

Diciamo la verità, cruda e semplice: la seconda guerra mondiale l’hanno vinta quelli sbagliati. Punto.




2 pensieri su “Marocchini devastano gli Champs Élysées: vanno cacciati dall’Europa – VIDEO”

  1. Diciamo che, al di là delle demonizzazioni che i vincitori sono soliti fare dei vinti, attribuendogli ogni malefatte, vera o inventata o ingigantita, le ideologie dell’asse avevano individuato una decadenza dei popoli bianchi, anche se ancora non era chiaro. Alcuni intellettuali, come Spengler su tutti, ma non solo, avevano evidenziato dei segnali. Erano ancora fumosi, come si poteva mettere in dubbio la supremazia dell’uomo bianco in un tempo in cui l’Europa dominava gran parte del pianeta, in cui i bianchi erano la metà della popolazione globale, nelle America come in Europa, e altrove avevano colonie? Certo, solo pochi visionari, perlopiù letterati, non politologi, vedasi Robert Howard, avevano capito la minaccia venisse dalle profondità dell’africa nera, non tanto, o almeno non solo, dall’asia. Spengler era convinto la minaccia fosse giapponese. Sopravvalutava la demografia e il territorio giapponese, che peraltro aveva velleità di dominio regionale, non globale.
    E tuttavia questo sentore che l’Europa, e i popoli bianchi, avessero il proprio apogeo alle spalle c’era.
    Certo, se gli stati dell’Asse non fossero scesi in guerra, il Grande Piano sarebbe stato molto rallentato. Per cui bisognava fare la guerra all’Asse, meglio ancora, bisognava indurli a scatenarla. Sicuramente hanno peccato di ingenuità, i governi dell’asse, e di superbia, pensando che una migliore qualità di uomini e convinzioni potesse supplire maggiori risorse.
    Ma non è detto le cose sarebbero veramente cambiate. Sarebbero state rallentate, ne convengo. Ma il continente nero era avviato al risveglio demografico dagli stessi occidentali (italiani, brava gente, che spendeva più in Africa di quanto vi ricavasse, come avrebbe dovuto essere, a segnare la differenza con il colonialismo di stampo anglofrancese), la diffusione di infrastrutture moderne, della medicina, della coltivazioni intensive, l’Africa si preparava a riempire il mondo dei suoi figli.
    Sarebbe stato molto difficile, anche per i governi dell’asse, trovare un modo umano per non essere travolti da questa ondata mai vista nella storia di umanità nascente.
    Ma le cose sono andate anche peggio, gli stati dell’asse furono sconfitti, e il Grande Piano, ebbe campo libero. E lo ha tuttora. Pensate anche soltanto alle più estreme pretese woke e cancel culture, se gli americani degli anni 40-50, ma anche fino agli anni 90 possiamo dire, quindi gente tuttora vivente, ne avessero avuto sentore, che avrebbero potuto imporsi, avrebbero forse offerto la propria resa all’Asse.

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