Il Mondiale più brutto di sempre: il trionfo del catenaccio marocco

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Qatar 2022 somiglia, calcisticamente parlando, sempre di più a Italia ’90: partite noiose e difensive, tranne rari controesempi. Il punto più alto (basso) lo si è toccato con l’incontro tra il tiki-taka e il catenaccio. Spagna-Marocco è stata probabilmente la più brutta partita vista in un mondiale di calcio.

All’epoca, dopo il mondiale, vennero decise nuove regole per evitare che il calcio si avvitasse in una spirale di noia: venne abolito il passaggio indietro al portiere e la vittoria premiata con tre punti.

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Qui, per evitare che ciabattari come i marocchini uccidano il calcio, si deve fare qualcosa di simile. O assisteremo a squadre scarse ma organizzate che sfoggiano un 10-0-0 per andare ai rigori. Anche perché, grazie al tatticismo esasperato degli ultimi decenni, non esiste più nessuno che faccia un dribbling, superi l’avversario e crei la superiorità: questo, con difese arroccate, dà vita a Spagna-Marocco e Portogallo-Marocco, che sarebbe finita come la prima se non ci fosse stato Diogo Costa.

E, allora, cosa fare? Le squadre più tecniche devono tornare a premiare i calciatori di fantasia, invece di quelli muscolari. E dal punto di vista delle regole, qualcosa che impedisca di speculare fino ai rigori chiudendoti in difesa: ad esempio far contare il numero di tiri in porta in caso di pareggio.

Il Marocco di questo mondiale somiglia molto alla Grecia che vinse con catenaccio e contropiede l’Europeo in Portogallo: il calcio, infatti, è un gioco più che uno sport, e, soprattutto in partite secche, non sempre vince il più forte.




3 pensieri su “Il Mondiale più brutto di sempre: il trionfo del catenaccio marocco”

  1. No, io farei a oltranza, senza rigori. Dopo il secondo tempo supplementare, chi segna per primo vince e la partita finisce lì.

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